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20 marzo

Acqua e cibo, diritti irrinunciabili

La Caritas Ambrosiana organizza un convegno sul tema della «fame zero e sete zero», auspicio e soprattutto impegno verso l’umanità. Tra le urgenze non va dimenticata la salvaguardia del creato, al via alcune proposte di piccoli agricoltori

15 Marzo 2015

Il diritto al cibo e all’acqua si incontrano a Milano in occasione della giornata mondiale dell’acqua. Già nel 1948 la Dichiarazione universale sui diritti dell’uomo ha sancito che il cibo è uno dei diritti umani fondamentali. Lo stesso riconoscimento è avvenuto per l’acqua, molto più tardi, con la risoluzione del 28 luglio 2010 dell’Assemblea generale delle Nazioni unite. Tuttavia, i principi contenuti nei trattati internazionali non sono vincolanti per gli Stati. Il risultato è che ancora oggi oltre un miliardo di persone al mondo non ha cibo sufficiente per vivere e 748 milioni di persone non hanno accesso all’acqua.

Venerdì 20 marzo, in via San Bernardino 4, a Milano, nel corso del convegno «Fame zero e sete zero: acqua e cibo come diritti umani», Caritas Ambrosiana e Comitato italiano del Contratto mondiale dell’acqua rilanceranno una vasta mobilitazione della società civile per chiedere al nostro Paese, in vista di Expo, di promuovere strumenti giuridici a livello nazionale e internazionale, per garantire il diritto all’acqua e il diritto a un’alimentazione sicura.

All’incontro, organizzato con il patrocinio del Comune di Milano, interverranno monsignor Luca Bressan (presidente di Caritas ambrosiana e vicario episcopale per la Cultura, carità, missione e azione sociale), Tullio Scovazzi (docente di diritto internazionale all’Università di Milano Bicocca), Andrea Ferrante (rappresentante europeo di «La Via Campesina» e di Aiab Italia, Associazione italiana agricoltura biologica), Pierfrancesco Maran (assessore all’ambiente del Comune di Milano), Rosario Lembo (presidente del Comitato italiano del Contratto mondiale sull’acqua) e Luciano Gualzetti, vicedirettore di Caritas Ambrosiana.

«Con questo convegno – spiegano gli organizzatori – vogliamo rilanciare l’urgenza di salvaguardare i beni comuni del creato, ribadita anche recentemente da papa Francesco, per poi affrontare l’esame degli strumenti giuridici e le proposte concrete in grado di rendere acqua e cibo diritti vincolanti, quindi capaci di determinare obblighi per gli Stati». Per questo «durante l’incontro sarà presentato anche il punto di vista dei piccoli agricoltori, sostenitori di un modello di produzione bastato sui valori della comunità e della sostenibilità». Infine, il Comune di Milano illustrerà le buone pratiche cittadine in merito all’acqua e alle urban food policies.

Il programma

«Fame zero e sete zero: acqua e cibo come diritti umani» è il titolo del convegno che si terrà venerdì 20 marzo dalle 9.30 alle 13 presso Caritas ambrosiana (via San Bernardino 4, Milano). Di seguito il programma degli interventi: «Il creato come un giardino da custodire. Esperienza religiosa e compito cristiano» (Luca Bressan), «Il diritto umano all’acqua nel diritto internazionale» (Tullio Scovazzi), «Politiche cittadine per il diritto all’acqua e all’alimentazione» (Pierfrancesco Maran), «Sovranità alimentare: come contrastare l’accaparramento di acqua e terra» (Andrea Ferrante), «Verso un Trattato Internazionale per il diritto all’acqua» (Rosario Lembo), «Dividere per moltiplicare. Spezzare il pane per garantire il diritto al cibo» (Luciano Gualzetti). Modera Paolo Lambruschi, capo della redazione degli interni ad Avvenire.