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12 febbraio

Acr, spazio alle idee dei ragazzi

Al Centro di via Sant’Antonio incontro dei delegati che formeranno l’Équipe diocesana. In preparazione un messaggio da distribuire alle famiglie che parteciperanno a Family

di Martino INCARBONE

5 Febbraio 2012

Bambini e ragazzi protagonisti della propria formazione? In un mondo in cui anche gli adulti spesso si tirano indietro di fronte alle proprie responsabilità, l’Acr (Azione Cattolica Ragazzi) scommette sull’impegno personale di ciascun bambino e ragazzo: il 12 febbraio in Centro diocesano (Via S. Antonio, 5 – Milano) si riuniranno i delegati (sì, la parola è proprio corretta, due delegati eletti da ogni gruppo Acr della Diocesi) che formeranno l’Equipe diocesana dei Ragazzi. Questo appuntamento è pensato per dare direttamente spazio alle idee dei ragazzi per contribuire a loro misura a pensare e vivere la Chiesa. In particolare il tema su cui i ragazzi si confronteranno sarà «La famiglia, il lavoro e la festa» con l’idea di preparare un messaggio da distribuire nell’Incontro mondiale prossimo a tutte le famiglie che arriveranno a Milano.

Oggi viene riconosciuto ai ragazzi il diritto a vivere in pienezza la loro età, eppure al di là delle affermazioni di principio il mondo adulto attribuisce spesso ai ragazzi ruoli di oggetto più che di soggetto: sono utenti di azioni educative. Ma qual è il sentimento predominante nei loro confronti: preoccupazione o fiducia? Dare uno spazio di protagonismo significa credere che ciascun ragazzo sia già capace di capire il mondo e di dire i propri sì e no nella vita quotidiana, e sia capace, come Maria, di dire il proprio «sì» all’invito che il Signore fa loro di seguirlo, attraverso una risposta personale, libera, responsabile.

Sarà molto interessante sentire che cosa pensano i ragazzi della famiglia, del lavoro dei genitori e della festa, e soprattutto che cosa avranno il coraggio di dire e inventare per vivere meglio in famiglia: forse il loro lavoro chiamerà poi gli adulti a dare anche loro risposte personali, libere e responsabili, andando oltre ciò che credono e vivono normalmente.