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Territorio

Barzanò, il contributo di Ac
alla formazione dei laici

Dal 10 ottobre tre incontri con Valentina Soncini per presentare la proposta dell’associazione. Uno stile da vivere e soprattutto un aiuto e un sostegno alle iniziative della parrocchia

di Marta VALAGUSSA

29 Settembre 2013

L’Azione Cattolica si sviluppa sul territorio e aiuta le parrocchie e le Comunità pastorali nel loro cammino di formazione e accompagnamento dei fedeli laici. Questo sta accadendo in particolare nella Comunità pastorale di Barzanò, un piccolo paese in provincia di Lecco, che comprende non solo questa realtà, ma anche i Comuni limitrofi di Cremella e Sirtori.

Dall’Acr al percorso per adulti, passando per le diverse proposte per giovani e studenti, il cammino di quest’anno è ricco e interessante. In questa prima parte, fino a Natale, si svolgeranno tre incontri, guidati dalla presidente di Ac Valentina Soncini, per presentare la proposta dell’Azione Cattolica. Le date in calendario sono il 10 ottobre, il 3 novembre e l’1 dicembre. Sono invitati quanti vogliono vivere da laici impegnati non solo nella realtà parrocchiale, ma nella vita, sul posto di lavoro, in famiglia e con gli amici. Non si tratta semplicemente di un insieme di eventi o incontri cui partecipare, ma di afferrare lo stile con cui l’Ac propone di vivere. Valentina Soncini, infatti, spiegherà come l’Azione Cattolica non voglia aumentare gli impegni già numerosi della comunità, ma offrire un aiuto e un sostegno dove la parrocchia fatica a organizzarsi.

Un esempio? In Avvento sono previsti gli esercizi spirituali di Ac per i giovani presso l’Eremo San Salvatore. I ragazzi della comunità pastorale di Barzanò potrebbero aderire a questa iniziativa, risparmiando così tempo ed energie per organizzare i propri esercizi, e ricevendo formazione e riflessioni da condividere, una volta tornati a casa.

Gabriele, giovane studente di ingegneria, catechista ed educatore a Cremella, racconta la propria esperienza nell’Azione Cattolica: «L’Ac mi è stata proposta qualche anno fa da una persona che a sua volta aveva vissuto il percorso giovani a Santa Caterina e in parrocchia. Non è bastato però il semplice racconto. Mi è servita in particolare la sua capacità di farmi assaporare la bellezza del cammino di Ac. Volevo quindi sperimentare di persona in cosa consistesse. Vivere da giovane di Azione Cattolica ha enormi vantaggi: innanzitutto la possibilità di guardarsi intorno e non sentirsi soli in ambito cristiano. Si scoprono tanti coetanei, al di fuori della propria realtà cittadina, che vivono le stesse difficoltà di fede e che possono aiutare con consigli e esperienze vissute. L’Ac inoltre offre forme di divertimento alternative, e quindi sobrie, rispetto a quello che propone la società di oggi. Infine si possono coltivare relazioni sincere, fondate su grandi valori condivisi. Spero che un percorso di Ac più articolato e strutturato nella mia comunità pastorale porti serenità e collaborazione, ancora maggiori rispetto a quelle che già ci sono. Di sicuro dove si sviluppa l’Azione Cattolica, è più facile realizzare la comunità pastorale, perché i soci di Ac hanno una mentalità molto aperta e sono capaci di lavorare insieme, perché abituati dagli incontri decanali, zonali e diocesani».