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Cent’anni da scout QUELLE GUIDE ANCORA IN CAMMINO

15 Ottobre 2007

Il movimento femminile scout (Agi) è nato a Milano il 5 maggio 1945, anchese c’è una preesistente esperienza di un gruppo di ragazze a Roma.«Nell’estate di quell’anno, a Campo dei Fiori di Varese, su un terreno scosceso,piantammo le tende sui sassi che di notte ci rompevano le costole: che tormento quella nuda terra, ma canti, nodi, morse e giochi fantasiosiinfondevano entusiamo sconfinato e ci facevano ingoiare frittate confezionate con polvere americana di uova. Insieme alle prime guide di Lecco e Varese ci preparavamo all’attività autunnale quando, grazie a Bona Ucelli, Ada Basini e Tilde Anderloni, si formarono i primi riparti eil 15 ottobre pronunciammo, in presenza di don Ghetti, la prima promessa». Ecco latestimonianza di una guida di allora:Nina Kauchtschischwili.

di Nina Kauchtschischwili

Guida si nasce… L’Agi di Milano compie 52 anni, mentre lo scoutismo mondiale festeggia il suo centenario. Il movimento femminile nacque a Milano il 5 maggio 1945. Un mese dopo, quando Dada di Cossilla percorreva l’Italia per conto della Croce Rossa, venimmo a conoscenza della formazione del gruppo romano di cui Dada era portavoce, e sua sorella Mita ne evocò i particolari.

Il nostro incontro con lo scoutismo avvenne clandestinamente, in un’epoca dolorosa, con uno stato d’animo di commosso entusiasmo; ma non sapevamo nemmeno a cosa dovevamo prepararci. Eravamo riunite da Giuliana Carpegna (che dallo zio Mario aveva attinto il sacro fuoco) ad ascoltare padre Ruggi, il vecchio lupo scout e domenicano, che ci parlava di questo metodo. Pomeriggi palpitanti, che avremmo voluto far durare ore e ore e che invece passavano in un lampo, con il monito dell’orologio che ci esortava a correre a casa prima del coprifuoco. Cercavamo di non arrivare e ripartire tutte insieme, perché i raggruppamenti erano sospetti e si rischiava di finire in Questura.

Il problema era di imparare, in poco tempo e in età matura, tutto quello che le guide imparano tra un gioco e l’altro: nodi, alfabeto Morse e alfabeto semaforico, botanica, astronomia… Tutto era nuovo e faticammo non poco tra corde, erbari e bandierine, per afferrare il linguaggio dell’avventura scout.

Eravamo otto ragazze. Chi di noi può dimenticare anche un solo istante la cerimonia del 28 dicembre 1943 nelle Catacombe di Priscilla, quando Giuliana pronunciò la sua promessa nelle mani di padre Ruggi e noi nelle sue? Quell’ incerta luce sotterranea, che richiamava all’anima il lontano sacrificio dei martiri e le angosciose vicende della guerra, dava al rito della Promessa un’atmosfera indimenticabile. Ne uscimmo consce dell’importanza della nostra decisione, ansiose di metterci finalmente al lavoro con le prime guide riunite senza dare nell’occhio, con le prime uscite.

Nella primavera gli eventi politici ci permisero di risalire alla luce del sole; ma se gli scout potevano riprendere vita soffiando sulla brace di un fuoco che non si era mai spento, per le guide, che non erano mai esistite, tutto era da cominciare.

A Milano le cose si svolsero in modo ben diverso. Durante la guerra avevo conosciuto don Ghetti, che ci entusiasmava per la vita di libertà che ci avrebbe attesi alla fine del conflitto. Animato da tale spirito, un giorno mi disse: «Su Kaucis, appena finita la guerra fondiamo le Guide!». Grazie all’aiuto di alcune Fucine, il 5 maggio 1945 riunimmo un primo nucleo di giovani. Il 29 maggio , seguendo i suggerimenti del libro di Baden Powell, nacque la prima squadriglia di guide che alla prima uscita, il 10 giugno ad Affori, cantava: «Èla nostra una squadriglia / che va sempre a meraviglia!».

Da quel momento le Guide si sono messe in cammino. Per realizzare lo scoutismo femminile ci aiutarono gli scout, specialmente Kelly (Giulio Uccellini), e presto decidemmo di organizzare il primo campo estivo. Che avventura per guide inesperte!

A Campo dei Fiori di Varese , su un terreno scosceso, piantammo le tende sui sassi che di notte ci rompevano le costole: che tormento quella nuda terra, ma canti, nodi, Morse e giochi fantasiosi infondevano entusiamo sconfinato e ci facevano ingoiare frittate confezionate con polvere americana di uova. Insieme alle prime guide di Lecco e Varese ci preparavamo all’attività autunnale quando, grazie a Bona Ucelli, Ada Basini e Tilde Anderloni, si formarono i primi riparti e il 15 ottobre pronunciammo, in presenza di don Ghetti, la prima promessa.

Da allora lo scoutismo è diventata la fiaccola che ha illuminato la strada della nostra vita fino a oggi, quando in cinquanta o più partiamo ancora per la route, fonte di inesauribile spirito scout per ragazze diventate nonne e bisnonne.