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Milano

«Chiediamoci con umiltà:
siamo tempio vivo dello Spirito?»

Nella solennità della Dedicazione della Cattedrale, il cardinale Scola ha presieduto il Pontificale in Duomo

di Simona BRAMBILLA

21 Ottobre 2012

«La festa che oggi celebriamo, la dedicazione del nostro Duomo, affonda le sue radici nell’antichissima tradizione della Chiesa di Antiochia: in prossimità della fine dell’anno liturgico il popolo di Dio, radunato nella chiesa-madre, celebra (Dedicazione deriva dal latino de-dicare, offrire con parole, offrire lodando) l’opera salvifica di Dio nella propria vita, facendo memoria della propria identità», con queste parole il cardinal Scola, spiega l’origine della festa che è stato chiamato a presiedere questa mattina: la Festa della dedicazione del Duomo di Milano. «La tradizione della Chiesa chiama la cattedrale Chiesa madre – ha continuato l’Arcivescovo -. In questo modo ci ricorda che nessuno può darsi la vita da sé: siamo “figli”, siamo “generati” alla vita e alla fede. Ma in questo “Anno della fede”, che abbiamo appena iniziato, è necessario sottolineare che è la stessa Chiesa ad essere frutto del dono del Signore, ad essere generata». La festa del Duomo, che della Diocesi è insieme centro e simbolo unificante, è stata estesa a tutte le parrocchie e ha permesso così a tutti fedeli ambrosiani di sentirsi collegati con l’intera Chiesa di Milano, vivendone le esigenze di comunione ecclesiale. Molti i credenti presenti in cattedrale, tra loro vi erano anche i rappresentanti di alcuni ordini e confraternite ed esponenti della Veneranda Fabbrica del Duomo.
La solennità della Dedicazione è anche la festa dei cori diocesani che in questa occasione hanno accompagnato con il canto la solenne Celebrazione eucaristica.
La Festa della Dedicazione della Cattedrale dal V secolo ricorre, per tradizione, la terza domenica di ottobre. Milano possedeva due cattedrali: una chiamata di S. Maria Maggiore, che sorgeva ove si trova l’attuale duomo, l’altra dedicata a S. Tecla e che occupava l’attuale spazio di Piazza Duomo. La storia di questi edifici sacri è accomunata da un’unica data: la terza domenica di ottobre. Nel V secolo la cattedrale di S. Tecla fu distrutta dai barbari; il vescovo Eusebio la ricostruì e la terza domenica di ottobre del 453 la consacrò. La data della terza domenica di ottobre divenne talmente radicata nella tradizione liturgica ambrosiana che, nel 1418, Papa Martino V fu invitato a consacrare l’altare maggiore del nuovo duomo, edificato sull’area dove prima sorgeva Santa Maria Maggiore, fu scelta per tale cerimonia sempre la terza domenica di ottobre. Analogamente S. Carlo consacrò l’attuale Duomo il 20 ottobre 1577, che era, appunto la terza domenica del mese. Il nuovo altare maggiore del Duomo fu consacrato dal cardinale Carlo Maria Martini il 19 ottobre, terza domenica del mese.
In questa significativa festa, il cardinale Angelo Scola ha indossato la mitria, il pastorale e il camice del cardinale Martini, lasciati in eredità al Duomo stesso, e ha voluto ringraziare personalmente due importanti personalità che da anni servono la Chiesa ambrosiana. «Vogliamo oggi ringraziare Dio con Mons. Luciano Migliavacca per i suoi 70 anni di sacerdozio e S.E. Mons. Angelo Mascheroni che ne festeggia 60 – ha detto l’Arcivescovo -. Il primo continua a servire la nostra Chiesa con il suo genio musicale. Il secondo con la sua indefessa, capillare azione pastorale. È bello inoltre che in questa assai significativa azione liturgica alla Cappella del Duomo si unisca una rappresentanza numerosa di cori provenienti dalla comunità diocesana». Il cardinale Angelo Scola, ha inoltre sollecitato tutti i fedeli a vivere liturgicamente il loro Duomo, la loro chiesa madre, non solo in questa festa oggi celebrata, ma sempre, solo così sarà perfetto. «Il tempio fisico così bello che il centro della nostra città, della nostra chiesa, della nostra comunità civile, diventa compiuto e bello solo quando è vissuto, abitato liturgicamente da popolo che noi siamo, dal tempio di pietre vive che noi siamo».

L'omelia su Radio Marconi

Radio Marconi trasmetterà l'omelia dell'Arcivescovo in differita questa sera alle 19.