Share

Milano

Contro la tratta, globalizzare la compassione

«Abbiamo globalizzato i commerci, ora dobbiamo fare questo passo, cominciando col regalare il sorriso ai bambini». Lo ha detto Kailash Satyarthi, intervenendo a Palazzo Marino al convegno “Mai più schiavi”, organizzato da Caritas Ambrosiana, Mani Tese e Pime. In serata l’evento in Sant’Ambrogio col cardinale Scola e il Nobel per la pace Satyarthi: martedì mattina on line un servizio

di Francesco CHIAVARINI

8 Febbraio 2016

Un intervento cominciato con un lungo applauso e chiuso da uno ancora più scrosciante, a dimostrazione del grande entusiasmo che in ogni parte del mondo riesce a suscitare questo ex docente di ingegneria che ha lasciato la sua carriera accademica per dedicarsi alla difesa dei diritti dei bambini, impegno che è valso nel 2014 il Nobel per Pace.

Al centro del suo discorso la tratta, condannata da Papa Francesco, come un nuova forma di schiavitù.

Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) circa 21 milioni di persone, spesso povere e vulnerabili, sono vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavoro forzato, espianto di organi, accattonaggio forzato, servitù domestica, adozione illegale. Ogni anno, circa 2,5 milioni di persone sono ridotte in schiavitù; il 60 per cento sono donne e minori. Spesso subiscono abusi e violenze inaudite. Problemi solo apparentemente lontani dall’Europa e dall’Italia.

«Viviamo in un mondo interconnesso: le scarpe, i vestiti che state indossando probabilmente sono fabbricate da bambini sfruttati. Non potete pensare di vivere in un paradiso, fino a quando l’infanzia sarà violata e i sogni dei più piccoli rubati», ha sottolineato Satyarthi.

Ma lo sfruttamento lavorativo è solo una faccia del problema. E nemmeno la peggiore, ammesso che si possa fare una classifica della vergogna.

«I 10 mila minori migranti scomparsi in Europa di cui la metà, 5 mila, solo in Italia non sono spariti nel nulla, ma sono stati rapiti da gang criminali. Quei bambini non sono figli di nessuno, sono figli nostri. Non possiamo tollerare che ancora esista questa forma moderna di schiavitù che è la tratta, in un mondo che è sbarcato sulla Luna prima che molti di voi qui presenti ancora nasceste», ha insistito il premio Nobel.

Tuttavia la tratta può essere sconfitta. «Quando nel ’98 abbiamo iniziato a porre il problema dei minori sfruttati sul lavoro non c’erano ancora agenzie e trattati internazionali che se ne occupavano. Ora le abbiamo e il numero dei bambini nelle fabbriche è diminuito anche se è ancora altissimo. Occorre prendere consapevolezza che tutti i problemi sono intrecciati tra loro e li risolveremo solo se saremo uniti, cioè praticando la globalizzazione della compassione».

Prima di Satyarthi ha parlato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Il primo cittadino ha detto che «questa giornata conferma l’impegno di Milano, delle istituzioni e dalla società civile, per il contrasto di questo fenomeno». Il primo cittadino ha anche rivendicato la grande solidarietà espressa dai milanesi nei confronti dei migranti, ricordando che la città ne ha accolti 84mila dei quali 11mila bambini.

Il presidente di Caritas Ambrosiana, monsignor Luca Bressan, ha invitato a non abbassare la guardia, ricordando che secondo gli operatori di Caritas dietro l’aumento delle donne nigeriane che chiedono asilo si nasconde il racket della prostituzione.