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Intervista

«Così ci poniamo in ascolto di chi ha il cuore ferito»

Don Natale Castelli, decano del Decanato Venezia, presenta le caratteristiche e i contenuti degli incontri per separati e divorziati che prendono il via domenica 11 ottobre

di Francesca LOZITO

4 Ottobre 2015

Stare vicino a chi ha il cuore ferito. A chi, separato o divorziato, ha bisogno di ascolto. E che, nel cammino della fede, ritrova se stesso. Nel Decanato Venezia domenica 11 ottobre prendono il via i nuovi incontri dedicati a queste persone, che spesso tendono a isolarsi, o vengono escluse. Otto domeniche, da ottobre a maggio, una volta al mese, presso l’Istituto Salesiano S. Ambrogio, in via Copernico 9 (zona Stazione Centrale). «Da alcuni anni, ormai, la Diocesi di Milano organizza questi incontri sul territorio – dice il decano don Natale Castelli -. In Zona 1, dove sono state attivate iniziative simili anche nei Decanati Zara e San Siro, e anche nelle altre Zone». Circa duecento le persone passate negli anni scorsi, una trentina quelle che stanno facendo attualmente il cammino.

Perché è importante pensare a uno spazio apposito per l’ascolto di queste persone?
Viviamo una condizione sociale in cui ci sono persone separate, risposate che frequentano le nostre parrocchie: i loro bambini sono inseriti nei nostri oratori. Ma molte persone soffrono a causa di questa situazione. E offrire un luogo in cui confrontarsi con la Parola di Dio e il sostegno amichevole di chi vive la stessa situazione, oppure di sacerdoti o di persone sposate, può essere di conforto.

La riflessione parte dalla lettura del Vangelo…
Quest’anno abbiamo scelto di leggere il Vangelo di Giovanni. Agli incontri mensili, la domenica pomeriggio, giungono persone che vengono a conoscenza dell’iniziativa dai mass media o con il passaparola: frequentano per un po’ di tempo, per quanto è necessario. L’intento non è quello di creare un gruppo consolidato, infatti, ma di offrire uno spazio. Il bello è che oggi sono gli stessi componenti del gruppo ad accogliere e invitare gli altri.

Accogliere non fa sentire nessuno escluso. Lo ha ribadito di recente anche papa Francesco: i separati vanno accolti…
Non c’è mai stata, nemmeno a livello sacramentale, la condanna di un divorziato. Un ruolo molto importante all’interno del gruppo è quello dei separati fedeli, che hanno mantenuto fede alla vocazione matrimoniale anche se non vivono più assieme all’ex coniuge. Queste persone separate fedeli sono spiritualmente molto forti e in grado di sostenere gli altri. Essendo anche divorziate civilmente, hanno anche un ruolo importante a livello ecclesiale: bisogna infatti ricordare che non è il divorzio a impedire di fare la comunione, ma un’unione non sacramentale.

Rabbia, dolore, senso di fallimento. A molti può crollare tutto addosso, ci si può sentire delusi, come se tutto fosse finito…
Per questo è necessario un percorso per aiutare a comprendere che non è così. In questi anni, per sostenere chi ha il cuore ferito, ci siamo fatti aiutare anche da esperti di sostegno psicologico. Quest’anno invece abbiamo scelto di intraprendere un percorso spirituale. Lasciamo molto spazio alla riflessione personale e alla testimonianza. Le domande di senso che queste persone portano nel cuore sono molto forti. Li ascoltiamo, li aiutiamo, stiamo loro accanto. I cammini di rinascita a cui assistiamo sono davvero belli e incredibili.