Sirio 26-29 marzo 2024
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Arrivano i pellegrini

Dal Brasile seguendo una chiamata di Dio

La testimonianza della famiglia Longo, originaria di Marituba (l’ex ghetto dei lebbrosi in cui operarono Marcello Candia e monsignor Aristide Pirovano) e ospite della Comunità pastorale Sant’Eufemia di Erba

di Mauro COLOMBO

28 Maggio 2012

Sono tra i primi pellegrini arrivati, da molto lontano. Per partecipare all’Incontro mondiale delle Famiglie Vicente Pio Longo, la moglie Socorro Aleixo e la figlia Gloria sono giunti a Erba (Como) da Marituba, a una ventina di chilometri da Belèm, nello Stato del Parà (Brasile).

Nella loro comunità è ancora vivo il ricordo della visita di Giovanni Paolo II l’8 luglio 1980. Quel giorno, accanto a lui, c’erano il Servo di Dio Marcello Candia e monsignor Aristide Pirovano, vescovo erbese del Pime, i due artefici del “miracolo” che stava trasformando Marituba da ghetto di lebbrosi a città. Oggi Marituba conta 150 mila abitanti ed è dotata di scuole, servizi sociali e strutture sanitarie sorte attorno alla missione affidata ai Poveri Servi della Divina Provvidenza.

A queste opere Erba contribuisce attraverso l’Associazione Amici di monsignor Aristide Pirovano, nata alla morte del vescovo (1997) per rinnovarne l’impegno. E l’Associazione ha accolto di buon grado l’idea lanciata da don Giovanni Afker, parroco della Comunità pastorale “Sant’Eufemia”: ospitare una famiglia di Marituba per Family 2012. La scelta è caduta su Vicente, factotum della missione, e Socorro, direttrice della Fazendinha Esperança, nella quale giovani a rischio di emarginazione si costruiscono un futuro lavorando (giardinaggio, agricoltura, piscicoltura, ecc).

Vicente, Socorro e Gloria hanno incontrato la comunità erbese nella domenica dedicata alle coppie che festeggiavano significativi anniversari di matrimonio. L’occasione è valsa a rinsaldare i legami di solidarietà tra Erba e Marituba («una realtà difficile, dove occorre lavorare con amore», ha confessato Socorro) attraverso canti portoghesi intonati in coro e immagini che hanno documentato il lavoro realizzato in questi anni: gli asili, le scuole, l’ospedale e le strutture sanitarie, le case del “Villaggio Italia”, la scuola professionale intitolata a dom Aristìdes e il Centro vocazionale… Ma ha soprattutto dato modo di riflettere sull’essere famiglia, a partire dallo spirito con cui i Longo partecipano a Family 2012: «Per me è una chiamata di Dio – ha ammesso Socorro -. La vivo con profonda felicità e riconoscenza, ma anche con grande senso di responsabilità».

«Il sud del Brasile risente dell’origine europea di molti abitanti – ha spiegato Enrica Cavenaghi, presidente dell’Associazione -, che per mentalità sono inclini al matrimonio e alla famiglia. A nord, invece, molta gente proviene dalle foreste e non ha questo retaggio storico e culturale». «In Brasile come in Italia, se la famiglia non è formata e costruita su basi solide, si disgrega – ha aggiunto Vicente -. Ci sono corsi di preparazione al matrimonio e iniziative di accompagnamento alle coppie, ma la partecipazione è scarsa…». «Tanti ragazzi tra quelli che seguo mi chiamano “Mamma Socorro” – ha rilevato la moglie -. Con noi anche Gloria ha incontrato e conosciuto molte famiglie disagiate e ha realizzato quanto sia fortunata nell’avere quello che ha…». Gloria ha recepito la lezione: «Quando creerò la mia famiglia, lo farò seguendo l’esempio di mio padre e mia madre, a cui devo la mia educazione e il mio carattere. E a una mia coetanea italiana direi di seguire gli insegnamenti dei suoi genitori, anche se qualche litigio fa parte del processo di crescita…».

«Family 2012 ha il compito di riproporre all’attenzione generale la famiglia come progetto d’amore benedetto da Dio e possibile anche oggi – ha sottolineato don Afker -. In questo senso, la presenza degli amici brasiliani a Erba non costituisce un fatto folkloristico, ma l’opportunità di conoscere una “bella” famiglia e il suo modo positivo di intendere la vita e di trasmetterla ai figli».

La famiglia Longo ha fatto dono alla Comunità erbese di una copia del “Cristo senza mani”, il bassorilievo simbolo della fede dei lebbrosi di Marituba. In settimana parteciperà agli altri momenti comunitari in programma: l’adorazione eucaristica di venerdì 1 nella chiesa di Santa Maria Nascente e le trasferte a Bresso per la Festa delle Testimonianze di sabato 2 e per la messa presieduta da Benedetto XVI domenica 3 giugno.