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Testimonianze

«Ha offerto i suoi patimenti per la Chiesa»

Il ricordo di Carlo Acutis nelle parole di chi l’ha conosciuto soprattutto negli anni della sofferenza

24 Febbraio 2013
Carlo Acutis

Per Carlo Acutis, scomparso nel 2006 a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante, si aprirà la causa di beatificazione. Carlo era un ragazzo come tanti, appassionato di computer, allegro e profondo allo stesso tempo. Quando in ospedale i medici gli dissero la verità, non pianse, ricorda Giuseppina Sciascia e, quasi rivolgendosi a lui, aggiunge: «Dentro di te sapevi. Hai guardato tuo padre e tua madre con gli occhi asciutti, ma lo sguardo era quello dei momenti più gravi. Hai offerto i tuoi patimenti e la vita per il Papa e per la Chiesa».

Neel Jastus Perera, ripensa al grande cedro che sorge in piazza Tommaseo a Milano, tra la facciata della chiesa di Santa Maria Segreta e l’Istituto delle Marcelline, la scuola dove Carlo ha frequentato le medie e le elementari. «Presso i suoi più bassi rami i bambini e i ragazzi fanno i loro giochi. Ti vedo lì, bambino, e poi sei rapidamente cresciuto, presto mi hai superato in statura, così come sovrastavi tutti i tuoi coetanei. Nessuno ai miei occhi è diventato “alto” come te. Non ci siamo mai parlati a tu per tu, non ci siamo fatti confidenze, ma il tuo saluto ancora è dentro di me: un saluto franco e affettuoso. Nessun altro ricordo come te».