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Il 28 dicembre alle 19 suoneranno le campane delle chiese COSÌ LA DIOCESI ACCOGLIERÀ I GIOVANI EUROPEI

16 Dicembre 2005

Durante l’incontro europeo a Milano due momenti di preghiera nei padiglioni della Fiera (polo urbano) scandiranno le giornate.

di frère Emile

La diocesi di Milano ha chiesto che tutte le campane della diocesi suonino il 28 dicembre alle 19 per accogliere il 50 mila giovani di tutta l’Europa, che parteciperanno alla prima preghiera presso la Fiera. Si può immaginare quanto questo gesto toccherà molte migliaia di giovani, come i russi, che avranno impiegato più di due giorni per raggiungere Milano. Tutto ci lascia sperare che al loro arrivo riceveranno la buona notizia che quasi tutti troveranno posto in famiglia. Quale gratitudine ci colma nel pensare a tutto il lavoro svolto dalle parrocchie e dalle famiglie per arrivare a questo risultato!

Ogni giovane riceverà al suo arrivo la «lettera incompiuta» di frère Roger. Frère Roger aveva iniziato a scrivere la lettere annuale che aveva l’abitudine di indirizzare ai giovani in occasione dell’incontro europeo. Il pomeriggio del giorno della sua morte, il 16 agosto scorso, aveva chiamato un frate per dettare queste parole: «Nella misura in cui la nostra Comunità crea nella famiglia umana possibilità per allargare…». E si fermò, impedendogli la stanchezza di continuare la sua frase.

«In un certo senso, ciascuno a Milano sarà chiamato a terminare questa frase nell’aprirsi all’appello che contiene e provando a rispondervi con la sua vita», spiega frère Alois, che ha raccolto la successione di frère Roger nello scorso agosto. Commentando la parola «allargare», frère Alois ha scritto: «Frère Roger voleva dire: fare di tutto per rendere più percettibile a ciascuno l’amore che Dio ha per tutti gli esseri umani senza eccezioni».

Egli auspicava che la nostra piccola comunità mettesse in luce questo mistero, con la sua vita, in un umile impegno con gli altri. Allora, noi frère, vorremmo raccogliere questa sfida, con tutti coloro che sulla Terra cercano la pace. Fratello Alois ne parlerà certamente ancora nel corso delle meditazioni che ci darà ogni sera durante la preghiera.

E l’intero incontro di Milano, nella sua ispirazione e nella sua struttura, può essere letto alla luce di questo appello: allargare. Alcuni grandi padiglioni della vecchia Fiera ospiteranno ogni giorno i due momenti di preghiera (alle 13:15 e alle 19) che daranno ritmo a tutto l’incontro (si raccomanda ai milanesi di recarsi al padiglione 9, fermata della MM Amendola Fiera).

A Taizé lo vediamo giorno dopo giorno: èattraverso la bellezza della preghiera che il cuore di dilata e si accorda a quello di Dio, che esce dalla tentazione del ripiegarsi su sé stessa e dallo scoraggiamento. Il 29 e 30 dicembre, alle 15, saranno proposti dei laboratori di riflessione per approfondire la loro vita spirituale o riflettere sulle sfide che si presentano oggi nella nostra società e nel mondo. Altri spazi saranno dedicati all’arte o alla musica, come la riunione con il coro ortodosso della Serbia, nella Basilica di Sant’Ambrogio.

La mattina, dopo la preghiera nelle parrocchie, i giovani potranno condividere i forti appelli indirizzati loro nella lettera di frère Roger. «Chi vive di Dio, sceglie di amare», scrisse frère Roger. E aggiunge: «Chi vive di Dio sceglie di amare. Chi sceglie di amare e di dirlo attraverso la propria vita, è condotto a interrogarsi su una delle più importanti domande che ci sono: come alleggerire le pene e i tormenti di coloro che sono vicini o lontani?».

Durante gli incontri per nazione che si terranno il pomeriggio del 31 dicembre, scopriranno che al loro ritorno a casa potranno continuare con altre persone perché «Dio non ci lascia soli. Ci permette di avanzare verso una comunione, questa comunione d’amore che è la Chiesa, allo stesso tempo così misteriosa e così indispensabile…» (Lettera incompiuta).