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10 febbraio

Il cardinale John Onaiyekan a Milano

Nell’ambito del progetto «Evangelizzare le grandi metropoli oggi», l’Arcivescovo di Abuja (Nigeria) incontrerà in Duomo al mattino preti e diaconi ambrosiani, alla sera i laici. In allegato le lettere d'invito del Vicario generale. Diretta serale, raccolta fondi straordinaria a favore della Chiesa nigeriana

di Luisa BOVE

1 Gennaio 2015

«Le tragiche notizie che irrompono nella cronaca quotidiana e che raccontano le tribolazioni, le persecuzioni e il martirio di tanti nostri fratelli non possono invecchiare come le pagine dei quotidiani: noi immaginiamo volti e case, lacrime e preghiere, sogni e spaventi. Avevamo l’intenzione di invitare un quarto testimone dell’evangelizzazione nella metropoli, dopo i cardinali Schonborn, Tagle, O’ Malley. Ma ora accogliamo la presenza del card. Onaiyekan con particolare commozione per dire la nostra vicinanza e solidarietà alla comunità cattolica della Nigeria».

Così scrive monsignor Mario Delpini, Vicario generale, nelle lettere indirizzate a presbiteri e laici ambrosiani (in allegato nel box a sinistra) per invitarli agli incontri con il cardinale John Onaiyekan, arcivescovo di Abuja (Nigeria), martedì 10 febbraio. Il primo appuntamento alle 10 è riservato ai preti e ai diaconi, mentre la sera alle 21 è aperto ai laici, in particolare ai membri dei Consigli pastorali e a tutti coloro che sono impegnati a livello ecclesiale. Il cardinale Onaiyekan interverrà nell’ambito del progetto «Evangelizzare le grandi metropoli oggi», voluto dall’arcivescovo Angelo Scola, e che ha già visto coinvolti i cardinali Schönborn (Vienna), Tagle (Manila) e O’Malley (Boston). 

Chi è

John Olorunfemi Onaiyekan è nato a Kabba (Nigeria) il 29 gennaio 1944). Ordinato sacerdote nel 1969, nel 1982 è stato nominato vescovo titolare di Tunusuda e ausiliare di Ilorin, ricevendo la consacrazione episcopale il 6 gennaio 1983 da Giovanni Paolo II. Nel 1984 è stato nominato vescovo di Ilorin e nel 1990 è diventato vescovo coadiutore di Abuja, succedendo alla medesima sede nel 1992. Il 26 marzo 1994, dopo l’elevazione della diocesi di Abuja al rango di arcidiocesi metropolitana, è diventato il primo arcivescovo metropolita di Abuja. Ha presieduto la Conferenza episcopale nigeriana dal 2000 al 2006 e la Conferenza episcopale della regione ovest dell’Africa anglofona dal 2003 al 2009. Nel quinquennio 2003-2007 è stato anche presidente del Simposio delle conferenze episcopali di Africa e Madagascar. Dal 3 luglio 2013 è inoltre amministratore apostolico ad nutum Sanctae Sedis di Ahiara. Papa Benedetto XVI l’ha nominato cardinale presbitero di San Saturnino nel Concistoro del 24 novembre 2012.

«Onaiyekan è uno dei cardinali di spicco della Chiesa africana – spiega don Bortolo Uberti, tra gli organizzatori dell’incontro -, la sua Diocesi di Abuja conta più di mezzo milione di battezzati su una popolazione che supera i 3 milioni di abitanti. È una figura profetica soprattutto per il suo impegno per la pace in Nigeria, dove la situazione è drammatica per i continui scontri interni». Egli ha preso posizioni molto decise anche rispetto all’integralismo islamico e ai fondamentalisti di Boko Haram. «Il cardinale Onaiyekan ha ripetuto più volte che il fondamentalismo di Boko Haram, da una parte, non è il vero islam e, dall’altra, perseguita tutti coloro che non la pensano come loro. Per questo sono state bruciate chiese, ma anche moschee; sono stati martirizzati cristiani, come pure musulmani».

L’Arcivescovo quindi non identifica il fondamentalismo di Boko Haram con l’islam, e neppure considera gli atti di violenza del fondamentalismo come persecuzione anti-cristiana. «Il Cardinale africano – continua don Uberti – ci aiuterà a capire meglio la questione del fondamentalismo e in particolare il rapporto con l’islam, che cresce anche nella nostra città di Milano e ci tocca da vicino. In che misura si può dialogare e in che misura si dovranno mettere dei paletti? Visto che un conto è l’islam, un conto è il fondamentalismo».

Un altro tema caldo che l’Arcivescovo di Abuja potrà affrontare da vero testimone è quello dell’immigrazione, che riguarda anche noi, perché ancora oggi molti scappano dalla Nigeria e raggiungono le coste italiane e poi vengono accolti a Milano come profughi. «Legato al tema del flusso dei popoli, su cui Onaiyekan è intervenuto spesso, c’è anche quello della tratta delle persone, soprattutto delle donne nigeriane che vengono vendute per il mercato della prostituzione». L’Arcivescovo africano ha parlato in diverse occasioni di immigrazione, globalizzazione e sfruttamento, esponendosi in prima persona. È stato invitato anche a convegni tenuti in Vaticano sulla tratta delle persone, al Pontificio consiglio della pastorale per i migranti.

Ma nelle grandi metropoli crescono anche la povertà e la fame, un dramma che da sempre colpisce il continente africano, per questo il cardinale Onaiyekan avrà molto da dire agli ambrosiani, pensando alla sua Nigeria e guardando all’evento mondiale di Expo che si terrà proprio a Milano sul tema del cibo. Le sue parole potranno aiutare la nostra riflessione e soprattutto a rivedere i nostri stili di vita.

Diretta serale,
raccolta di offerte

L’incontro del cardinale John Onaiyekan con il laicato ambrosiano (martedì 10 febbraio, ore 21), sarà trasmesso in diretta da Telenova 2 (canale 664), www.chiesadimilano.it e Radio Mater (che registrerà l’incontro del mattino con il clero e lo manderà in onda in data da definire). Sempre martedì 10, alle 18.40, Radio Marconi metterà in onda uno “speciale” con una sintesi dell’incontro del mattino.
In occasione della visita a Milano dell’Arcivescovo nigeriano, il cardinale Scola invita a esprimere un segno concreto di solidarietà con la sua Chiesa attraverso una raccolta fondi straordinaria. Sarà possibile effettuare l'offerta direttamente durante gli incontri in Duomo, oppure tramite bonifico bancario. Ecco i dati bancari da utilizzare: Credito Valtellinese, agenzia via Larga 1 (Milano); cc intestato a Arcidiocesi di Milano; Iban IT 22 I 05216 01631 000000071601; causale “Un aiuto per Abuja - Nigeria”.

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