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Dall’11 febbraio

Il Duomo riapre alle visite

Gli accessi turistici erano sospesi dal 5 novembre. Il presidente della Veneranda Fabbrica Confalonieri: «Un segnale di ripresa per la città».

9 Febbraio 2021
© Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

«In conformità a quanto sancito dalle recenti disposizioni della Presidenza del Consiglio dei ministri che consentono l’apertura dei musei, a esclusione dei fine settimana, nelle Regioni in area gialla, dopo la sospensione degli accessi turistici a partire dal 5 novembre 2020, la Veneranda Fabbrica sta predisponendo le misure necessarie per permettere la riapertura del complesso monumentale del Duomo di Milano alle visite turistiche nel rispetto di tutte le norme vigenti»: lo si legge in un comunicato della Veneranda Fabbrica. La data di riapertura prevista per le visite turistiche è giovedì 11 febbraio. In questa prima fase, il complesso monumentale sarà accessibile per la visita dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 17 (consigliato l’acquisto online del biglietto su www.duomomilano.it).

Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo, afferma: «Dopo la sospensione delle visite turistiche il 5 novembre scorso, il Duomo di Milano riapre finalmente le proprie porte al pubblico, nell’osservanza rigorosa di tutte le norme sanitarie previste. Un segno importante che ci auguriamo possa preludere a una stagione di ripresa per l’intera città, cui le attività culturali contribuiscono in maniera determinante: tra queste è compresa l’immancabile visita al Duomo. Invitiamo milanesi e lombardi a visitare il Duomo anche per sostenere con l’acquisto di un biglietto i suoi poderosi interventi di restauro portati avanti dalla Veneranda Fabbrica negli ultimi mesi. Anche questo è un modo per aiutare Milano a ripartire dal suo simbolo».

Si specifica peraltro che il Duomo «è sempre liberamente accessibile per la preghiera, per le celebrazioni e per il sacramento della riconciliazione, in osservanza del protocollo sottoscritto da Conferenza episcopale italiana e Governo italiano e delle indicazioni dell’arcidiocesi di Milano».