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8 ottobre

Il limite dell’esistenza e la “resilienza”

Come affrontare la vita con malattie invalidanti e inguaribili? Se ne parlerà al convegno di bioetica in programma presso la Sala convegni della Curia arcivescovile

27 Settembre 2016

Quali strategie possono adottare gli operatori sanitari per capire quanto sia vicina la fase di fine vita? Quando potenziare l’accompagnamento terapeutico e relazionale e ridurre o evitare interventi invasivi e inappropriati? Questi alcuni dei temi che verranno trattati nel convegno di bioetica «Al limite. Affrontare la vita con malattie invalidanti e inguaribili: strategie di resilienza», organizzato dal Servizio diocesano per la Pastorale della Salute, che si terrà sabato 8 ottobre, dalle 9.30 alle 12.30, presso la Sala convegni della Curia Arcivescovile (p.zza Fontana 2, Milano).

«Lo sviluppo medico-tecnologico garantisce un aumento della sopravvivenza media e può portare miglioramenti nella qualità della vita. Purtroppo si assiste anche a un aumento delle diverse fragilità: cliniche, assistenziali, sociali, relazionali, spirituali – spiega Luciano Manicardi -. La “paralisi prognostica”, soprattutto in carenza di una buona relazione malato-famiglia-curanti, può favorire il ricorso a cure sproporzionate che, a fronte di benefici scarsi o nulli, producono ulteriori complicanze e sofferenze e talora prolungano il “tempo del morire”. Rifletteremo su come favorire il malato nel trovare il suo “personale” modo di fronteggiare la situazione».

Dopo i saluti introduttivi di don Paolo Fontana, interverranno Giovanni Zaninetta («La cura delle persone con malattie invalidanti e inguaribili»), Carlo Alfredo Clerici («Accompagnare nella malattia, generare resilienza») e don Aristide Fumagalli («Persona e coscienza morale»), mentre Maura Bertini modererà il successivo dibattito.

Informazioni: tel. 02.8556341; sanita@diocesi.milano.it

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