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18-20 novembre

Il Papa in Africa alla porta del futuro

Benedetto XVI si recherà in Benin per firmare e consegnare l’Esortazione apostolica post-sinodale “Africae munus”

15 Novembre 2011

«Un’occasione per incoraggiare il continente africano nel suo insieme; la Chiesa è consapevole dei problemi che ci sono, ed è impegnata nel campo del dialogo e della riconciliazione. Per l’Africa c’è anche il futuro». È quanto ha detto padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, illustrando alla stampa il prossimo viaggio apostolico di Benedetto XVI in Benin dal 18 al 20 novembre, il secondo nel continente africano dopo quello del 2009 in Camerun e Angola.

Nel corso della visita il Pontefice firmerà e consegnerà ai rappresentanti delle 40 Conferenze episcopali africane l’Esortazione apostolica post-sinodale Africae munus (L’impegno dell’Africa) del Sinodo dei vescovi per l’Africa (ottobre 2009). La visita coincide anche con il 150° anniversario della presenza cattolica in Benin e con il 40° dei rapporti diplomatici tra il governo beninese e la Santa Sede.

Venerdì 18 novembre

Il Papa partirà da Roma venerdì 18 novembre e nel pomeriggio arriverà a Cotonou, presso l’aeroporto “Card. Bernardin Gantin”, dove terrà il suo primo discorso. La visita alla cattedrale dedicata a Nostra Signora della Misericordia, con il secondo discorso, chiuderà la prima giornata che avrà un appendice musicale allo stadio “René Pleven” con un concerto di tre artisti africani (il congolese Papa Wemba, l’angolano Bonga e il guineano Fifito, redattore della Radio Vaticana) che hanno inciso Afrika tenda amani! (“Africa fai la pace!”, in kishwahili), cd che verrà consegnato ai vescovi africani e alle radio cattoliche del Continente prima di essere distribuito al grande pubblico. Filo conduttore degli otto brani è il tema del Sinodo: “La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace”. «L’album esprime in musica la volontà di dare seguito ai frutti del Sinodo – ha spiegato padre Lombardi -. I brani in varie lingue interpretano l’aspirazione alla pace, alla riconciliazione e alla giustizia dei popoli africani. Si tratta di un modo concreto di inculturare il Vangelo in Africa, come auspicato da Benedetto XVI durante la sua visita in Camerun nel 2009». Del cd sono state stampate 5 mila copie.

Sabato 19 novembre

Particolarmente densa di impegni la giornata di sabato, nel corso della quale Benedetto XVI terrà un discorso ai membri del Governo e ai rappresentanti delle istituzioni della Repubblica, al Corpo diplomatico e agli esponenti delle principali religioni. Seguirà la visita di cortesia al presidente della Repubblica. Dopo il trasferimento a Ouidah, 43 km da Cotonou, Benedetto XVI si recherà a pregare sulla tomba del cardinale Bernardin Gantin, già decano del Collegio cardinalizio e prefetto della Congregazione dei vescovi, figura di riferimento per il Paese africano come testimonia l’intitolazione dell’aeroporto di Cotonou, scomparso nel 2008 a 86 anni. Dopo aver parlato ai sacerdoti, ai seminaristi e ai laici il Papa visiterà la basilica dell’Immacolata Concezione di Maria di Ouidah, dove firmerà l’Esortazione. Nel pomeriggio rientrerà a Cotonou, dove visiterà la parrocchia di Santa Rita. Qui, ha detto padre Lombardi, «Benedetto XVI parlerà ai bambini malati e in difficoltà assistiti nel Foyer delle Missionarie della Carità “Pace e gioia”». Ultimo impegno sarà l’incontro con i vescovi del Benin.

Domenica 20 novembre

Domenica, alle 9, nello “Stade de l’amitié” di Cotonou, la celebrazione della messa e la consegna dell’Esortazione post-sinodale agli oltre 200 vescovi africani presenti. La cerimonia di congedo, con l’ultimo discorso del Pontefice, chiuderà questo 22° viaggio apostolico. Ad accompagnare Benedetto XVI nella visita, anche una nutrita schiera di prelati africani della Curia romana. Tra loro i cardinali Francis Arinze, prefetto emerito della Congregazione per il culto, Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, il segretario del Pontificio Consiglio per la cultura, di origini beninesi, mons. Barthelemy Adoukonou, il sottosegretario del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, mons. Jean Marie Mupendawatu. Con loro anche l’arcivescovo di Cotonou, mons. Antoine Ganyé, e quello di Porto Novo, mons. René Ehuzu.