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Il ricordo di monsignor Luigi Villa, 95 anni compiuti «QUEL GIORNO C’ERO ANCH’IO»

5 Giugno 2008

Monsignor Luigi Villa ricorda chiaramente il giorno dell’inaugurazione del Seminario Pio XI nel 1935, come già la posa della prima pietra sette anni prima. Egli fu tra i primi seminaristi di Venegono.

di Luisa Bove

Non aveva ancora 11 anni il piccolo Luigi quando nel 1921 entrò in Seminario a Seveso. Oggi, che ha quasi 95 anni, la sua mente è ricca di ricordi. «Ero presente alla posa della prima pietra del Seminario di Venegono (il 6 febbraio 1928, nel sesto anniversario dell’elezione di papa Achille Ratti al pontificato) e all’inaugurazione», racconta monsignor Luigi Villa. C’erano i ragazzi del liceo che venivano da Monza, quelli del ginnasio, da Seveso (San Pietro) e i seminaristi di teologia da corso Venezia 29 a Milano.

All’inaugurazione del Seminario quel 12 maggio 1935 c’era il cardinale Ildefonso Schuster, Arcivescovo di Milano, ma chi tenne il discorso fu don Giovanni Colombo, professore di letteratura italiana al liceo, che «fece un vero capolavoro». Erano presenti i prefetti di cinque province perché la diocesi allora comprendeva Milano, Pavia, Cremona, Lodi e Como, «e anche il fascista Mario Gramsci (fratello di Antonio), primo segretario federale di Varese».

«Io sono entrato in Seminario a Venegono nell’ottobre 1930», riprende a raccontare monsignor Villa, «che era stato aperto durante l’estate». Entrare allora non era facile, bisognava avere una «vocazione matura» perché «la selezione era fortissima».

Monsignor Francesco Petazzi, il rettore maggiore in quegli anni, fece costruire il Seminario «contro la sua volontà, perché non lo voleva a Venegono, ma a Milano». Lo stesso Arcivescovo, il cardinale Eugenio Tosi (che morì il 7 gennaio 1929, ndr) aveva già adocchiato un terreno ad Affori e l’ex ospedale militare, che poi fu acquistato da padre Gemelli per fondare l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

In effetti, ammette monsignor Villa, «la creazione del Seminario di Venegono è stata un’illusione di Pio XI e dell’abate Schuster, il quale voleva costruirlo come fosse un monastero, mentre il papa Ratti diceva che Milano si sarebbe sviluppata. Era sicuro che a Venegono Inferiore sarebbe accaduto come per la cattedrale di San Patrizio di New York, che all’inizio dell’Ottocento era stata costruita quasi in periferia». Insomma, Venegono si sarebbe presto unita a Milano. «Oggi però il Seminario è ancora molto lontano».