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Intervista

«Il senso della festa
nell’antica devozione mariana»

L’Arciprete del Duomo monsignor Gianantonio Borgonovo parla della solennità della Natività della Beata Vergine Maria, festa della Cattedrale, che sarà celebrata lunedì 9 settembre

di Luisa BOVE

2 Settembre 2013
Monsignor Gianantonio Borgonovo

Ci avviciniamo alla Festa della Natività della Beata Vergine Maria che quest’anno sarà celebrata dall’arcivescovo Angelo Scola con un solenne Pontificale alle 9.30 di lunedì 9 settembre. «Per esigenza di calendario liturgico sarà celebrata il giorno seguente rispetto al tradizionale 8 settembre – spiega infatti monsignor Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano -. Noi di rito ambrosiano (ma vale anche per il romano) non sostituiamo le feste della domenica se non quelle del Signore»: per questo la Natività di Maria non si festeggerà l’8 settembre.

Per la Diocesi, lo sappiamo, questa festa assume un significato particolare. «Intanto bisogna distinguere due aspetti – dice ancora l’Arciprete -. Questa solennità mariana va considerata come festa patronale, della Dedicazione del Duomo, nel senso che Maria Nascente è colei alla quale è dedicata la Cattedrale». Tale tradizione, continua l’Arciprete, «proviene dal Protovangelo di Giacomo che pone attenzione al momento della natività di Maria. È la fede di Gioacchino e Anna che anticipa la fede di Maria e di Giuseppe nel dare alla luce colei che sarebbe diventata la madre del Salvatore».

Questa festa affonda quindi le sue radici in tempi assai lontani?
Questa festa era molto amata dalla tradizione cristiana medievale e si capisce come mai sia stata presa come l’emblema della Cattedrale nascente. Ma prima del Duomo vi erano altre due cattedrali: Santa Tecla, martire dei primi secoli (ricordata anche nei canoni più antichi), e Santa Maria Maggiore; quindi esisteva già una venerazione mariana precedente all’attuale Cattedrale. Avere puntato sulla Natività, a prescindere dal momento originario, dà completezza a tutta la Cattedrale, perché la Madunina, quella che sta in alto, è l’Assunta. Quindi si va dalla nascita dell’Immacolata concezione – anche se non c’era ancora questa affermazione dogmatica – all’Assunzione per dire che tutto il mistero di Maria esprime la singolare sintonia della fede con la sua missione di madre del Salvatore.

E il secondo aspetto da tenere presente?
Si tratta di un aspetto aggiunto ormai da tanti anni, direi già dal ministero del cardinale Colombo. L’8 settembre infatti è diventata la festa di apertura del nuovo anno pastorale, assumendo quindi un surplus di significato. È bello che la fede di Maria accompagni il cammino pastorale di una Chiesa che lì ritrova la sua fonte; ma più che affidarlo come intercessione è un condividere con lei questo cammino, per arrivare anche noi a una sintonia con il mistero di salvezza che si compie nel figlio Gesù.

Una festa cara anzitutto ai milanesi…
Per i milanesi in generale il segno della Cattedrale – dalla Natività fino all’Assunzione – sta nel fatto che tutto sia abbracciato in questo mistero di Maria, mentre per quanto riguarda la Chiesa bisogna dire che da qui parte il frammento di tempo rappresentato da quel giro di 52 colonne del Duomo che rimandano alle settimane.

Eppure parlare del Duomo non vuol dire riferirsi solo ai milanesi, ma allargare lo sguardo all’intera Diocesi ambrosiana….
Anche molto di più, dal momento che ad esempio per la Chiesa ortodossa la nascita di Maria riveste un’importanza particolare: è una delle 12 feste maggiori dell’anno liturgico. Questo significa ricordarsi anche di tutti i fratelli cristiani e di tutti i credenti nell’unico Dio o che lo cercano nella vita e con i quali noi condivideremo questo di cammino del nostro vivere.