Sirio 26-29 marzo 2024
Share

Milano

«Impariamo dai bambini
a unire stupore e serietà»

In occasione della Festa della Mamma, il cardinale Scola ha fatto visita ai piccoli ricoverati nell’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi”

di Loris CANTARELLI

10 Maggio 2012

«Siete un segno di grande speranza per la nostra Milano, come quando il sole incrina una lastra di ghiaccio che è il gelo demografico in cui versa il nostro Paese». Così l’Arcivescovo, questo pomeriggio, ha salutato medici, operatori e pazienti all’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” per festeggiare le mamme con i loro piccoli in cura.

Le famiglie si sono radunate in aula magna con allegra agitazione in un Ospedale per l’occasione addobbato a festa, con gli operatori in vestiti colorati (uno addirittura abbigliato da clown) e tutte le mamme con una rosa rossa in seta (donata dalla onlus Ospedale dei Bambini Milano-Buzzi e realizzata da Roberta Boldrini della Merceria Pedrini).

Poi ai bambini è chiesto di chiudere gli occhi: il soprano Giustina Kim, accompagnata al piano, ha cantato due ninne-nanne, poi Alessandra ed Elena (a rappresentare i volontari del gruppo “Leggere per Crescere” dell’Obm) hanno narrato la fiaba L’Ospedale dei Busti Baffoni, pubblicata su Il nostro Ospedale dei Bambini. Ieri, oggi e domani, un libro magico, «perché leggibile un lato dalle mamme e l’altro dai bambini», donato ai presenti.

Accolto da un’Ave Maria cantata dal soprano e dopo una breve preghiera nella cappella dell’ospedale, il cardinale Scola è stato salutato dal direttore Tommaso Saporito, che gli ha presentato la realtà di una struttura dove nascono più di 3600 bambini all’anno e ha annunciato che «proprio ieri Regione Lombardia ha sbloccato i fondi per dotarci di una nuova sala operatoria».

Il piccolo Andrea ha letto la poesia Che cos’è una mamma dell’accademico Francesco Pastonchi. Poi la giornalista milanese Lina Sotis – dopo esser stata piacevolmente coinvolta dal cappellano monsignor Giorgio Colombo e dal primario Ida Salvo – ha spiegato brevemente la genesi del libro-strenna per bimbi e piccola guida per le mamme, realizzato in soli otto giorni, con una sua prefazione e disegni dell’illustratore disneyano Marco Rota (la figlia Elena è medico all’Ospedale).

E infine ecco l’intervento del Cardinale, che ha chiesto a tutti i bambini di urlare due volte «Grazie!» alle mamme, confidando: «I bambini hanno il compito di insegnare a noi grandi la capacità dell’innocenza, che unisce due realtà che noi non siamo più capaci di avere insieme: lo stupore e la meraviglia con la serietà, ancor più quando poi c’è la prova fisica. Uno sguardo meravigliato e serio è qualcosa di cui avremmo tanto bisogno nella nostra vita e nella nostra società in questo tempo di fatica».

La conclusione è stata accompagnata da una commovente Ave Maria di Schubert cantata dal soprano Kim e dalla benedizione delle icone preparate da don Giorgio, prima di un’Ave Maria recitata dai presenti. Prima della merenda per tutti, foto-ricordo dei bimbi con l’Arcivescovo.