Nessuno corre per vincere. I 30 mila attesi per la tradizionale manifestazione “Andemm al Domm” marceranno per difendere e tenere alti i diritti delle scuole paritarie.
Organizzata dalla Pastorale scolastica e dall’associazione “Marcia della scuola cattolica”, la manifestazione, giunta alla sua trentesima edizione e quest’anno dedicata al tema “La scuola cattolica guarda al futuro: la famiglia, il lavoro e la festa”, si terrà sabato 14 aprile. Il ritrovo è alle 9 in via Vittor Pisani (piazza Duca D’Aosta). È prevista anche una mini marcia per i piccoli della scuola dell’infanzia da piazza San Fedele alle 9.45. Per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado il ritrovo è alle 8.30/9 presso i chiostri dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (largo Gemelli, 1). Per loro è in programma una staffetta gigante a 5 concorrenti: maschile e femminile. È attesa la partecipazione di 20 scuole superiori e di circa 200 alunni. Gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado si uniranno poi agli scolari più piccoli, insieme a dirigenti scolastici, insegnanti e genitori, in piazza Duomo, dove è previsto l’intervento dell’Arcivescovo di Milano Angelo Scola. Prima dell’intervento del Cardinale, si svolgerà un momento di festa e animazione in piazza con la partecipazione di Kekko, il cantante dei Modà, e di Luca Jurman. Condurrà Lorena Bianchetti.
«Questo è il trentesimo anno della marcia organizzata – dice don Michele Di Tolve, responsabile diocesano della Pastorale scolastica – per ricordare a tutta la comunità civile che è la famiglia quella che, liberamente, deve scegliere a quale scuola iscrivere i propri figli, una libertà che non è ancora stata pienamente raggiunta. La Diocesi da sempre lavora per tutta la scuola pubblica, che è statale e paritaria, perché è giusto che la maggior parte delle risorse statali vengano impiegate nella scuola».
«Dal 2000 è stata raggiunta la parità giuridica, ma non ancora economica – ammette Di Tolve -. Nel futuro, vediamo la famiglia come vera protagonista dell’educazione con cui la scuola collabora. La scuola cattolica opera perché i ragazzi acquisiscano le competenze per inserirsi nel mondo del lavoro. In tutto ciò è importante il tempo della festa in cui l’uomo percepisce di essere una creatura in relazione al Creatore e ai fratelli».
La marcia della scuola cattolica, spiegano gli organizzatori, «è una marcia di solidarietà verso il più deboli che si affacciano alle scuole cattoliche: i ragazzi diversamente abili e gli stranieri». Le scuole cattoliche non hanno finanziamenti per gli insegnanti di sostegno, «per questo alcune situazioni sono autofinanziate dalle scuole stesse, altre dalle famiglie. Grazie ad alcune sponsorizzazioni l’«Andemm al Domm» va incontro a queste difficoltà attraverso l’erogazione di borse di studio che aiutano scuole e famiglie a pagare l’insegnante di sostegno».
