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Inaugurato il Santuario della famiglia UN CENTRO DI SPIRITUALITÀ PER AIUTARE LE FAMIGLIE AMBROSIANE A COMUNICARE LA FEDE

5 Giugno 2008

Diventare santi nell’amore: è l’esempio di santa Gianna, che ha realizzato nella famiglia la sua vocazione di madre e la sua testimonianza di fede. Con l’inaugurazione del Santuario a lei dedicato, le famiglie della diocesi avranno ora un punto di riferimento per una più attenta spiritualità familiare.

di Silvano Caccia
Responsabile diocesano Servizio per la famiglia

Quello che è avvenuto a Mesero nel pomeriggio del primo novembre è un gesto profondamente eloquente per la Chiesa diocesana nell’anno che ha come tema la missione della famiglia in ordine alla comunicazione e trasmissione della fede. La famiglia può contare su un santuario diocesano a lei dedicato e rivolto. Il cardinale Tettamanzi con la celebrazione della dedicazione lo porrà sotto la protezione di santa Gianna Beretta Molla, canonizzata da Giovanni Paolo II il 16 maggio 2004 come madre di famiglia. È immediato il messaggio che la fede non nasce in forza delle nostre strategie umane ma è innanzitutto un dono che viene da Dio, da invocare e da accogliere. Un dono che viene comunicato dall’alto, ma attraverso la mediazione di relazioni umane ( a cominciare dal dono della vita nella famiglia) e di fraternità (nella comunità ecclesiale), arricchito da quella speciale ‘comunione dei santi’ che la Chiesa ci consente di vivere. Si comprende come per la famiglia la strada della consegna della fede di generazione in generazione sia strettamente intrecciata con la strada dell’amore.

La figura e la vita di santa Gianna ne sono una parabola compiuta. In realtà cosa trasmette questa figura di donna,di sposa e di mamma? Innanzitutto che la fede mette in ricerca. Non è già scritto tutto nel libro della vita, ma le proprie disposizioni personali, i momenti che ci è dato di vivere, le occasioni significative che si presentano sono – per chi crede – tracce con cui l’amore di Dio ci indica una strada per la vita: è la nostra vocazione. Santa Gianna avvertì il fascino di diverse e possibili scelte vocazionali fino a comprendere che quella del matrimonio e della famiglia era la strada su cui Dio la chiamava e fu felice di corrispondere con lo sposo Pietro a questo disegno di Dio. Ma a tutto questo ci si prepara. Con un programma di vita che viene volta per volta riguardato, aggiornato, perseguito. E senza aspettare tanto. Per santa Gianna furono determinanti gli esercizi spirituali vissuti quando non aveva ancora 16 anni. Da lì la vita con Gesù costituì per lei il “caso serio” su cui impegnare le migliori energie e forze. In effetti in Gianna la fede divenne il motore di una disponibilità apostolica che attraversò le stagioni e gli anni, dalla giovinezza vissuta nell’Azione cattolica assumendo anche le responsabilità formative verso le ragazze, al modo di realizzare la propria professione medica, all’attenzione verso le persone povere fino alla dedizione piena nel matrimonio. L’offerta di sé per salvaguardare la vita che stava portando in grembo va intesa come gesto che nel dono totale esprime quanto già nel piccolo quotidianamente veniva compiuto e diventa nello stesso tempo segno definitivo dell’amore verso Dio (“Gesù ti amo” sono le parole della sua ultima preghiera) e verso gli altri (a cominciare dal “prossimo” della propria casa, dei propri figli).

La figura e i gesti di santa Gianna sono ora indicati come esempio di vita cristiana, ma in lei la Chiesa riconosce una santità molto più diffusa e presente tra le pareti di casa, nella forma silenziosa e nascosta che è abituale per le famiglie. Appunto fede e amore, in questo intreccio la famiglia porta il suo contributo indispensabile alla trasmissione della fede. La presenza a Mesero del Santuario della famiglia e del Centro di spiritualità avrà proprio lo scopo, attraverso momenti e proposte appositamente studiati in relazione al servizio di pastorale familiare, di aiutare i giovani, gli sposi, i genitori a raccogliere da santa Gianna Beretta Molla l’aiuto per vivere a loro volta una ricerca vocazionale che lasci spazio all’amore per Gesù, un’assunzione responsabile del proprio “caso serio” della vita, una fattiva disponibilità a vivere nella fedeltà quotidiana, il dono della vita.

Un Santuario e una Casa di spiritualità per aiutare nella nostra epoca a rispondere alla chiamata alla santità nella strada del matrimonio. “Santa Gianna Beretta Molla – diceva il Card. Tettamanzi ai fidanzati nel 2004 – ci ricorda che è possibile diventare santi nell’amore”.