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Intervista a don Silvano Caccia responsabile Servizio per la famiglia UN SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA, RISORSA POSITIVA DELLA SOCIETÀ

9 Ottobre 2007

Grazie al contributo di 260 parrocchie e 9 cappellanie nel 2006 sono stati raccolti per il Fondo diocesano di solidarietà 60 mila euro destinati all’emergenza, alle cooperative sociali e a progetti di riqualificazione del lavoro per persone che avevano perso il posto.

di Luisa Bove

«Il Fondo diocesano di solidarietà ha sempre sostenuto situazioni di emergenza legate al mondo del lavoro (disoccupazione e altro) e al problema della casa», dice don Silvano Caccia, responsabile Servizio per la famiglia, «ma da quest’anno vengono previsti aiuti anche a progetti che vanno a vantaggio di famiglie che nella società vogliono essere una risorsa costruttiva». È questa la grande novità rispetto alla destinazione del Fondo, che non riguarda più solo la condizione economica legata all’occupazione.

Di che cosa si tratta?
Ora si punta su una visione positiva della famiglia, non più quindi solo su quella che vive nel disagio. Quando una coppia si apre all’affido o all’adozione vuol dire che ha maturato un bene e che vuole metterlo a disposizione di altri. Attraverso la “Fondazione Camen” e lo “Sportello Anania” queste famiglie possono essere sostenute con le competenze e i servizi necessari.

L’Arcivescovo tiene molto a questo sostegno alle famiglie…
Di allargamento alle famiglie del Fondo di solidarietà parla anche il cardinal Tettamanzi nel suo messaggio “Da discepoli del Signore rispondiamo alle precarietà con la solidarietà”. Oltre all’attenzione nella nostra Chiesa diocesana alle situazioni di necessità legate soprattutto al mondo del lavoro, in questo triennio del Percorso pastorale si tengono presenti anche alcune situazioni di fragilità familiare. Non solo, si sostengono anche progetti che possono favorire in famiglia la diffusione del bene di cui essere portatrici nella società.

Quali sono i progetti già avviati in diocesi?
Sono due. Quello della “Fondazione Camen”, attenta in particolare al valore della relazione e all’armonia all’interno della coppia, della generazione, della fecondità e della cura della fertilità, anche secondo i metodi naturali. La Fondazione che ha a cuore il bene della relazione all’interno della coppia perché possa diventare generatore anche di armonia, di serenità e di vita nella società stessa. Questo anche dal punto di vista educativo, per questo lavora anche sui temi dell’affettività e della sessualità con adolescenti e giovani.

E il secondo progetto?
Èlo “Sportello Anania”, a favore delle coppie che vogliono aprirsi all’accoglienza di minori attraverso l’affido e l’adozione nazionale o internazionale. Anche in questo caso si tratta di un progetto che sostiene una risorsa della famiglia. Le coppie si rendono disponibili nei confronti di quei minori che non hanno avuto all’inizio della loro esistenza un’esperienza positiva di famiglia e con loro vogliono ricreare un contesto positivo, di educazione e di relazione anche all’interno della società.

La diocesi lancia un appello alle parrocchie?
Rispetto a questi due progetti l’Arcivescovo ha indicato alle nostre comunità parrocchiali le possibili forme di sostegno, così la famiglia diventa una risorsa all’interno della società. Lo ripeto. Non si tratta solo di uno sguardo alle famiglie in difficoltà e che vivono un disagio, ma uno sguardo positivo verso la famiglia stessa che può contribuisce alla costruzione e al consolidamento di relazioni buone in famiglia e nella società.