Share

20 marzo - 10 aprile

La Quaresima al Pime

Quattro incontri sul tema «La vita si spinge verso una felice rinascita. Percorsi di riflessione e testimonianza in vista della Pasqua». Tra gli ospiti il Vicario apostolico dell'Anatolia, monsignor Paolo Bizzeti

4 Aprile 2019
Monsignor Paolo Bizzeti

In occasione della Quaresima 2019 il Centro di cultura e animazione missionaria Pime di Milano propone un ciclo di incontri sul tema «La vita si spinge verso una felice rinascita. Percorsi di riflessione e testimonianza in vista della Pasqua» presso la propria sede (via Mosè Bianchi 94, Milano). Ecco il programma.

Mercoledì 20 marzo, ore 21: «Missione Zamboanga», con padre Nevio Viganò. Per 18 anni padre Nevio Viganò, missionario del Pime, ha vissuto a Zamboanga, in una delle regioni più povere e pericolose dell’isola di Mindanao, nelle Filippine. Qui ha cercato di portare aiuti concreti, ma anche di promuovere diritti e giustizia. Un posto difficile e pericoloso, dilaniato da un conflitto tra l’esercito e gli indipendentisti musulmani che dura da quarant’anni e che ha fatto più di 150 mila vittime. Anche tre missionari del Pime – Tullio Favali, Salvatore Carzedda e Fausto Tentorio . hanno dato la loro vita per questa terra e la sua gente. Padre Nevio è stato costretto a muoversi con una scorta: «Povertà dilagante, mancanza di assistenza medica, rapimenti specialmente di stranieri a scopo di riscatto, gruppi armati che pretendono di amministrare arbitrariamente la giustizia nella totale impunità, presenza di gruppi di estremisti islamici… Però, a Zamboanga e Mindanao, ci sono anche le straordinarie bellezze naturali e l’eccezionale ricchezza di gruppi etnici, culture e religioni diverse che vivono insieme».
Nel corso della serata verrà presentato il libro del giornalista Gerolamo Fazzini Una fedeltà a caro prezzo (Emi), cinquant’anni di Pime nelle Filippine

Mercoledì 27 marzo, ore 21: «Noi, cristiani di Turchia, tra resistenza e accoglienza», con monsignor Paolo Bizzeti (vicario apostolico d’Anatolia). «Siamo in un crocevia da cui nessuno può prescindere, al confine tra Oriente e Occidente, dove i problemi dei modelli di civilizzazione e della convivenza tra le fedi sono al centro dell’attenzione. Una Chiesa di minoranza, dispersa su un territorio vastissimo, che ora apre le porte a masse di rifugiati». Monsignor Bizzeti, gesuita italiano e biblista appassionato, è dal primo dicembre 2015 vicario apostolico dell’Anatolia, a Iskenderun, nel cuore della Turchia, dove venne ucciso il suo predecessore, monsignor Luigi Padovese. «Sul piano della fede, essere una piccola minoranza in un contesto musulmano in un’escalation di autoaffermazione è una provocazione, che costringe a comprendere meglio che cosa ha il Vangelo da dire a ogni uomo».
Qui l’intervista per Mondo e Missione curata da Chiara Zappa, autrice di Mosaico Turchia (ed. Terrasanta), che introduce e modera la serata.

Mercoledì 3 aprile, ore 21: «Brasile: Chiesa di frontiera», con monsignor Adolfo Zon Pereira (vescovo di Alto Solimões, al confine con Colombia e Perù). Una diocesi grande quanto mezza Italia nel cuore della foresta amazzonica, ma con una popolazione di appena 200 mila abitanti dispersi in oltre 250 comunità, distanti tra loro ore di barca. È una terra di frontiera in tutti i sensi quella dell’Alto Solimões, dove è vescovo il saveriano spagnolo dom Adolfo Zon Pereira. Al confine tra Colombia e Perù, è un luogo di traffici illeciti e criminalità, ma anche crocevia di popoli che vanno e vengono dai villaggi sperduti lungo il fiume. Qui vive un’umanità varia fatta di indios, ma anche di comunità di ribeirinhos e immigrati. Una sfida non indifferente per una Chiesa che oggi può contare su appena quindici sacerdoti tra diocesani e religiosi. E su una nuova presenza delle Missionarie dell’Immacolata (le suore del Pime), che vi sono arrivate un anno fa, ridando vita a una cappella abbandonata da vent’anni.
Monsignor Zon Pereira dialogherà con Giorgio Bernardelli, giornalista di Mondo e Missione, che lo ha recentemente incontrato nella diocesi amazzonica. L’incontro, così come lo spettacolo narrativo “L’Amazzonia non è verde” di mercoledì 10 aprile, si inserisce nella Campagna “Il grido dell’Amazzonia”, promossa dal Pime in vista del Sinodo del prossimo ottobre.

Mercoledì 10 aprile, ore 21: «L’Amazzonia non è verde», spettacolo narrativo di Andrea Zaniboni, con Elda Olivieri, Rachel O’Brien, Kal dos Santos, Nadio Marenco e Adalberto Ferrari (ingresso libero, consigliata la prenotazione online). Polmone del pianeta, culla della biodiversità, patrimonio dell’umanità, ma anche terra di contrasti, di sfruttamento indiscriminato dell’ambiente e delle popolazioni native. In preparazione al Sinodo indetto da papa Francesco sull’Amazzonia nel prossimo ottobre, lo spettacolo apre una finestra su questo angolo della Terra, osservandolo da una prospettiva originale. Un modo anche per scoprire le biografie di donne e uomini che hanno dato la vita per l’Amazzonia e per i popoli che la abitano. Tra loro, anche i missionari. Guarda qui il video

Info: tel. 02.43822317; promozione@pimemilano.com; www.mondoemissione.it; www.pimemilano.com