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Lettera

L’Arcivescovo benedice e conforta ospiti e personale delle strutture d’assistenza

In questi giorni di prova monsignor Delpini rivolge parole di consolazione per quanti operano e vivono in residenze per anziani e disabili

25 Marzo 2020

Dopo la celebrazione presso l’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone di domenica 22 marzo, come ulteriore segno di vicinanza alle realtà che ospitano anziani e disabili che in questi giorni sono in situazione di particolare preoccupazione e prova, l’Arcivescovo ha voluto indirizzare loro una parola di benedizione per ricordare la vicinanza di Dio a ognuno. Anche quando la solitudine è più rigorosa, il tempo scorre più lento e la paura è più forte, «Dio non si dimentica di nessuno» e si manifesta come presenza amica.
Una benedizione è rivolta anche a coloro che prestano servizio in queste realtà perché possano trovare nel Signore l’energia per proseguire con dedizione la cura per ogni persona loro affidata. Infine una benedizione per coloro che svolgono il loro ministero pastorale in queste strutture, perché possano essere a loro volta benedizione per tutti.

La Lettera dell’Arcivescovo

Dio vi benedice!

Se anche un padre, se anche una madre si dimenticasse del suo bambino, Dio non si dimentica di nessuno.

Dio benedice voi che prestate servizio nelle case per anziani, disabili con la dedizione di una professionalità, di una generosità, di una attenzione alle singole persone che sono ammirevoli.

Dio vi benedice: la benedizione di Dio non rende più leggero il peso, ma dichiara l’alleanza, la presenza amica di Dio che aiuta a reggere, a far fronte, ad essere generosi e prudenti, avveduti e affettuosi. Se pregate, se credete, potete alzare lo sguardo e rendere più grande la speranza.

Dio vi benedice tutti! Benedice ogni persona e benedice i vostri cari.

Dio benedice voi che siete ospiti in questa casa. In questi giorni la solitudine è diventata più rigorosa, il tempo scorre più lento, la paura è più forte, l’impressione di essere fragili è inquietante.

Dio vi benedice: la benedizione di Dio non rende la situazione più facile, neppure è una assicurazione contro il contagio, ma è una dichiarazione di alleanza.

Dio è vicino con il suo Spirito e suggerisce come pregare, come armarsi di coraggio per non lasciarsi aggredire dal male, come coltivare speranza di vita eterna, come continuare a essere buoni, docili alle indicazioni, riconoscenti per il personale che si dedica all’assistenza quotidiana.

Dio benedica coloro che svolgono il ministero pastorale perché siano benedizione per tutti.

Mario Delpini
Arcivescovo