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“In dialogo”

Le riflessioni di Martini sul “Padre nostro”

Il libro, che esce in questi giorni, raccoglie le meditazioni che l’allora Arcivescovo di Milano tenne nel corso della Quaresima 1999

30 Agosto 2013

A un anno dalla morte del cardinale Carlo Maria Martini, l’editrice “In dialogo” lo ricorda con un libro, “Quando diciamo Padre nostro”, riproponendo il suo prezioso e attualissimo insegnamento. Il commento di Martini al Padre nostro è un testo intramontabile, di grandissima efficacia per i lettori di ogni tempo, scritto con il tradizionale stile limpido e incisivo con cui l’insigne biblista sapeva rivolgersi ai suoi ascoltatori, toccando le corde del cuore. Il volume, che esce in questi giorni, raccoglie le meditazioni che l’allora Arcivescovo di Milano tenne nel corso della Quaresima 1999, soffermandosi sulle invocazioni che il credente rivolge da sempre al “Padre che è nei cieli”. Attento al risvolto esistenziale delle sue riflessioni, Martini entra nelle più remote pieghe dell’animo e aiuta il lettore a mettere a nudo le sue domande più autentiche, a partire dal primo grido del cuore umano: «Liberaci dal male!». «Confesso di provare un certo sgomento di fronte alla preghiera insegnataci da Gesù – scrive Martini -, perché ci supera da ogni parte e, per capirla, dovremmo penetrare nelle ricchezze dei sentimenti di Gesù, nel suo cuore. Paradossalmente il Padre nostro può essere recitato da ogni uomo o donna di buona volontà, a qualunque religione appartenga, e tuttavia svela il suo segreto nella misura in cui è colto alla luce del Vangelo. È una sintesi di tutta la vita di Gesù e insieme una chiave di lettura della sua vita».