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Legge sulla procreazione medicalmente assistita CHE COSA FARE?

18 Aprile 2005

I cattolici hanno avuto una chiara e precisa indicazione sul “che cosa fare” dal card. Camillo Ruini, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che recentemente (Roma, 7-10 marzo 2005) nella prolusione (punto 5) al consiglio permanente della CEI ha detto “no” a modifiche della legge sulla procreazione per evitare i referendum (in quanto non sarebbero migliorative di norme che per lo meno salvaguardano alcuni principi e criteri essenziali) e ha annunciato la costituzione del Comitato "Scienza & vita" per impedire il grave peggioramento della Legge 40/2004 che avrebbe luogo se i referendum avessero esito positivo.

«Il Comitato – ha detto il Cardinal Ruini – dà voce alla grandissima e altamente significativa unità che i molteplici organismi cattolici hanno saputo raggiungere su questo tema tanto importante e delicato, ma esprime anche e anzitutto una posizione razionalmente fondata che va nettamente al di là delle appartenenze religiose e partitiche riunendo molte personalità del mondo scientifico, culturale, professionale e politico. E’ chiaro il senso dell’indicazione di non partecipare al voto: non si tratta in alcun modo di una scelta di disimpegno, ma di opporsi nella maniera più forte ed efficace ai contenuti dei referendum e alla stessa applicazione dello strumento referendario in materie di tale complessità. In concreto è necessaria la più grande compattezza nell’aderire all’indicazione del Comitato, per non favorire, sia pure involontariamente, il disegno referendario».

Per quanto riguarda i referendum il Presidente dei Vescovi italiani invita i cattolici ad "avvalersi di tutte le possibilità previste ", quindi anche dell’astensione per far mancare il quorum.

La scelta del "doppio no al voto", promossa e sostenuta dal Comitato Scienza &Vita, è ritenuta "legittima e valida" dai Vescovi italiani, come si legge al punto 7 del comunicato finale del Consiglio Episcopale Permanente: «Circa il referendum sulla legge 40/2004, in materia di procreazione medicalmente assistita, i vescovi hanno riconosciuto la legittimità e la validità della scelta di non partecipare al voto referendario, al fine di impedire nel modo più chiaro ogni tentativo di peggioramento della legge ».

I Vescovi italiani ritengono inoltre «necessario e urgente aiutare i fedeli e tutti i cittadini a comprendere quanto grande e decisiva sia la posta in gioco e per questo auspicano un’informazione, soprattutto da parte dei grandi circuiti mediatici, corretta ed equilibrata che permetta di illustrare serenamente le varie posizioni».

«Da parte nostra – ha concluso il Cardinal Ruini nella sua Prolusione – ci dedicheremo soprattutto alla formazione delle coscienze riguardo alla dignità della vita umana fin dal suo inizio, alla tutela della famiglia e al diritto dei figli di conoscere i propri genitori . Faremo ciò con quello stesso amore e sollecitudine per l’uomo che si esprime nella cura della Chiesa per i poveri e le altre persone in difficoltà, nell’educazione dei bambini e dei ragazzi, nella vicinanza ai malati e agli anziani. Questo amore per l’uomo è ugualmente amore e stima per la sua intelligenza e per la sua libertà : è dunque decisamente a favore del progresso delle scienze e delle tecnologie, in particolare di quelle che curano e prevengono le malattie, e proprio per questo si oppone a quelle forme di intervento che ledono e sopprimono la vita umana nascente».

Chiunque ami sinceramente la vita – e i cattolici non possono che stare in prima linea – deve essere coerente nel promuoverla e nel difenderla , con semplicità e coraggio, con intelligenza e amore, con ragione e pacatezza.