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Riflessione

L’immigrazione al femminile

Contributo di monsignor Luciano Baronio, referente per il Progetto culturale della Cei e responsabile del Coordinamento regionale dei Centri culturali cattolici della Lombardia

29 Aprile 2013

Il tema della donna nella Società e nella Chiesa riemerge continuamente ed è sempre all’ordine del giorno perché, alla faccia delle frequenti dichiarazioni, non ha ancora quella considerazione che le spetta per diritto naturale, sociale ed ecclesiale. Questo fatto induce a richiamare l’attenzione su un argomento di fondamentale importanza, come ha ricordato nei giorni pasquali Papa Francesco, commentando la prima apparizione di Gesù risorto alle donne.

In allegato nel box a sinistra pubblichiamo un contributo di monsignor Luciano Baronio, referente per il Progetto culturale della Cei e responsabile del Coordinamento regionale dei Centri culturali cattolici della Lombardia. Nel suo testo si sottolinea come le donne per prime sono chiamate a prendere coscienza della propria singolarità e del “ ruolo” loro affidato e a mettere in atto una rete di solidarietà all’interno dell’universo femminile, soprattutto a difesa di quelle categorie che, non avendo considerazione, vivono in uno stato di minorità permanente.

Tra queste certamente occupa un posto di particolare importanza e urgenza la categoria delle donne immigrate, sempre più numerose nella nostra società, alla quale offrono un servizio sempre più necessario a sostegno delle famiglie e a vantaggio, soprattutto, dei bambini e degli anziani. Un fenomeno sociale di primaria importanza per la novità, la dimensione e gli elementi culturali diversi dai nostri che porta con sé e che richiedono una giusta attenzione. Il fenomeno va osservato con cura nelle sue diverse componenti: soprattutto va compreso nelle cause che lo hanno prodotto e valutato nelle inevitabili conseguenze, anche dal punto di vista sociale, religioso e pastorale.

La riflessione di monsignor Baronio vuole essere uno stimolo anzitutto al lavoro dei Centri Culturali Cattolici della Regione Lombardia e un contributo per le nostre comunità, dove la presenza della donna immigrata ha una particolare visibilità e un “ peso” sempre maggiore, che non può essere ignorato.