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Sant’Ambrogio

Maradiaga: «La Caritas deve dare cibo e misericordia»

Il cardinale Scola ha presieduto la Messa in Basilica accogliendo i delegati che parteciperanno al Caritas Day. L’omelia dell'Arcivescovo honduregno, presidente uscente di Caritas Internationalis (in allegato il video)

di Luisa BOVE

18 Maggio 2015

Per i 174 delegati delle Caritas Expo 2015 inizia nella Basilica di Sant’Ambrogio alle 18, con una Messa presieduta dal cardinale Angelo Scola e concelebrata da vescovi (29) e preti provenienti da tutto il mondo. «Grazie a tutti per la vostra presenza e per il Caritas Day – dice l’Arcivescovo di Milano, che si rivolge ai convenuti in diverse lingue oltre all’italiano (inglese, francese e portoghese) e saluta in particolare i cardinali Tagle, Maradiaga e Furtado, seduti al suo fianco -. Si conclude così la campagna iniziata da tempo “Una sola famiglia umana, cibo per tutti”». La Basilica è gremita di delegati laici con il loro pass al collo e di fedeli che hanno voluto partecipare alla celebrazione.

Non ci sono letture particolari, ma vengono proclamate quelle della liturgia di oggi, perché «la Parola è sempre attuale, viva ed efficace», dice il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, presidente uscente di Caritas Internationalis, nella sua omelia (in allegato il video). L’Arcivescovo di Tegucicalpa ripercorre i tre testi (il Cantico dei Cantici, la prima Lettera ai Corinzi di San Paolo e il Vangelo di Matteo) cogliendo in ciascuno i tratti della missione di Caritas. Parla di digiuno che «nel primo mondo è assurdo», mentre per interi popoli che soffrono la fame «è crudele»: «Ma noi parliamo di digiuno per ritrovare un nuovo equilibrio».

Ricorda che Gesù si è messo a tavola con i peccatori: tutti siamo invitati, perché al peccatore è dato di vivere una vita nuova. Ma quando si è con lo Sposo non si può digiunare. Con Gesù si passa quindi dal digiuno al banchetto pasquale, al banchetto della vita: «Gesù è vivo in mezzo a noi e si mostra nei gesti di perdono, misericordia, compassione, tutto dipende dalla nostra docilità». E aggiunge: «La Caritas non solo offre cibo, ma anche e soprattutto misericordia e amore. Qui sta la differenza». Gesù è vivo nell’Eucaristia, ma anche nel fratello bisognoso. E la missione di Caritas è quella di «condividere i beni e di ridistribuire il pane». «Gesù – continua Maradiaga – è presente nei poveri, negli affamati, negli immigrati, nei rifugiati di guerra, nelle vittime dei cristiani perseguitati, in tutti i crocifissi che incontriamo ogni giorno».

Il Cardinale ricorda la missione della Chiesa «in uscita», cita l’Evangelii Gaudium di papa Francesco e invita i delegati Caritas a diventare «missionari infaticabili come fu Sant’Ambrogio». Incoraggia tutti a «mettersi in cammino verso i poveri, i dolenti, gli esclusi, perché possano trovare quella carezza di cui ci ha parlato papa Francesco nel nostro primo incontro». «Guai a noi se non annunciamo il Vangelo – conclude Mariadiaga -. Questo sia l’impegno di Caritas Internationalis per i prossimi quattro anni».

Al termine della celebrazione ai delegati è stato offerto un buffet prima di ripartire alla volta di piazza Duomo, dove parteciperanno alla grande serata “Tutti sono invitati”.