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“Liberi per credere”

Mostra biblica ed eventi
per l’Anno Costantiniano

Il programma - dal 26 marzo al 30 giugno - è proposto dall’Associazione Sant’Anselmo all’interno delle celebrazioni ufficiali della Diocesi di Milano

23 Dicembre 2012

Una mostra biblica nella Pinacoteca Ambrosiana, incontri, cineforum, un concorso per le scuole secondarie di secondo grado della Lombardia. È quanto prevede il programma proposto dall’Associazione Sant’Anselmo-Imago Veritatis insieme all’Ambrosiana e presentato il 14 dicembre durante l’incontro “La religione e la Polis, a 1700 anni dall’editto di Costantino 313-2013”, nella sala Pirelli del grattacielo della Regione Lombardia, alla presenza di 150 alunni di Milano e Varese.

La mostra e gli eventi si terranno dal 26 marzo al 30 giugno. Saranno esposti codici, facsimili, edizioni antiche della Bibbia provenienti dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, dalla Biblioteca Ambrosiana e dalla Biblioteca Trivulziana di Milano; un olio di Chagall e le sue acqueforti a soggetto biblico; la riproduzione in misura reale della Porta del Paradiso del Battistero di Firenze di Lorenzo Ghiberti; una scelta delle edizioni della Bibbia nelle diverse lingue del mondo e un bookshop delle edizioni italiane della Bibbia. Sono previsti anche incontri con Franco Loi, Roberto Mussapi, Armando Torno, Timothy Verdon; un cineforum da cineteca a soggetto biblico presso lo Spazio Oberdan della Provincia di Milano e, infine, un concorso per le scuole superiori sul tema “Tolleranza e ruolo pubblico della religione”, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale Lombardia e con l’Ufficio per la pastorale scolastica della Diocesi.

L’iniziativa, che gode dell’alto patronato dell’Arcivescovo di Milano e fa parte del programma ufficiale della Diocesi per le celebrazioni costantiniante, da una parte ripropone quell’elemento di unità della persona e della storia dei popoli costituito dal racconto e dal linguaggio biblico che ha seminato nel giardino dell’umanità parole che fanno grande la vita dell’uomo; dall’altra, invita a una riflessione in prospettiva sulla libertà religiosa: con l’allargarsi del pluralismo culturale e religioso delle nostre società, non può essere ridotta a una questione di “paletti” tra Stato e religione, perché esprime il diritto di ciascun uomo di cercare la verità che, come ha detto il cardinale Angelo Scola nel recente Discorso di Sant’Ambrogio, non ha solo carattere individuale ma ha o può avere una dimensione collettiva; una realtà che non può essere espulsa dalla società ma neanche disattesa nella corretta distinzione tra potere pubblico e religione in nome di una concezione unilaterale della laicità.