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20-21 febbraio

«Noi, preti dei giovani,
dal Vangelo alle relazioni»

Una originale iniziativa di formazione indirizzata ai vicari di pastorale giovanile. Un metodo nuovo per rilanciare il proprio impegno educativo

di Ylenia SPINELLI

12 Febbraio 2012

“Dal catenaccio al contropiede – secondo tempo”: anche quest’anno è stata scelta la metafora calcistica per la “Due giorni” del 20 e 21 febbraio presso il Seminario di Seveso, indirizzata ai vicari di Pastorale giovanile (Pg) e a tutti quei sacerdoti interessati a un confronto sulla realtà giovanile. L’iniziativa, organizzata dalla Formazione permanente del clero, insieme al Vicario episcopale della Zona I e al “Tavolo dei 21” (che riunisce i responsabili di Pg dei Decanati della città di Milano), ha come tema “Il prete e le relazioni con i giovani”.

«L’anno scorso – spiega don Andrea Regolani, responsabile del “Tavolo dei 21”- abbiamo puntato i riflettori sui giovani, ora vorremmo interrogarci su noi preti». L’atteggiamento è sempre lo stesso: uno sguardo positivo e propositivo sul mondo giovanile. «Vogliamo continuare la partita uscendo dal catenaccio e impostando un contropiede – continua don Regolani – abbandonando dunque il gioco tutto in difesa e schierandoci noi preti all’attacco, cercando di metterci in discussione e fare luce su noi stessi, per poi rilanciare il gioco con altri strumenti, altri approcci».

Non è costruttivo continuare a pensare alle relazioni con i giovani come a una partita persa, sottolineando sempre i vuoti lasciati dai ragazzi negli oratori e nelle comunità; in ogni parrocchia ci sono anche tante risorse, di ciò sono convinti gli organizzatori. «Ma lo scopo di questa “Due giorni” – precisa don Regolani – non è tanto quello di affinare una strategia pastorale, quanto di scoprire letture differenti e complementari sul mondo giovanile e sul nostro modo di relazionarci ad esso, che ci aiutino a raccogliere spiragli, aperture e possibilità».

La “Due giorni”, che prevede un momento di riflessione biblica, a cura di don Pierantonio Tremolada, un momento “esistenziale e psicologico” con don Angelo Cavenago e uno più pastorale, tenuto da don Marco Bove, vedrà i sacerdoti protagonisti attivi della loro stessa formazione. Poiché il prete è per definizione un uomo di relazione, don Tremolada, responsabile della Formazione permanente del clero, aprirà i lavori presentando alcuni spunti di riflessione sul modo di relazionarsi di Gesù, così come è raccontato nelle Sacre Scitture.

«Il Vangelo per sua natura chiama in causa le relazioni – spiega don Tremolada – la salvezza che annuncia è una modalità nuova di relazionarsi. Gesù stesso non si sottrae alle persone, cerca di intercettare i desideri e i bisogni di coloro che incontra, ama entrare nelle case, non sta mai fermo in un posto». Ecco che allora anche i preti, sull’esempio di Gesù e in modo particolare nelle relazioni con i giovani, devono cercare di raggiungere i ragazzi là dove la loro vita si svolge, devono intercettare i loro interrogativi, i loro problemi e le loro speranze, riuscendo a comunicare a tutti la bellezza del proprio essere. «Questo è l’Evangelo, la bella notizia», conclude don Tremolada.

Appuntamento a Seveso

Ecco il programma della “Due giorni” di lunedì 20 e martedì 21 febbraio presso il Seminario di Seveso proposto ai vicari di pastorale giovanile e a tutti i sacerdoti interessati al tema “Il prete e le relazioni con i giovani”. Ci sarà la possibilità di arrivare a Seveso domenica 19 febbraio dopo cena per dormire in Seminario, entro le 21.30 (orario di chiusura della portineria). Lunedì 20, alle 9.45, inizio dei lavori con don Pierantonio Tremolada; nel pomeriggio, relazione di don Angelo Cavenago; alle 21, momento di testimonianza su don Luigi Serenthà, “maestro” dei giovani, offerto da don Franco Reggiani. Martedì 21, relazione di don Marco Bove; alle 12.30, pranzo conclusivo. Iscrizioni: tel. 0362.6471, formazione.clero@seminario.milano.it