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Piccoli abusi quotidiani VIOLENZA TRA LE MURA DOMESTICHE

5 Giugno 2008

Qualcuno sostiene che l’ambito familiare sia un crogiolo di violenza: rapporti laceranti, conflitti generazionali, abusi, maltrattamenti. Come ha spiegato Monica Rivolta, docente alla Scuola di specializzazione in Psicoterapia con la procedura immaginativa, durante il suo intervento al seminario “La violenza giovanile è in aumento? L’Immaginario risponde”.

Se pensiamo alla violenza intrafamiliare, la nostra mente corre alle immagini di abuso fisico e/o sessuale sui minori che troppo spesso riempiono le pagine dei media. E, nonostante sia noto che la violenza psicologica accompagni sempre le altre forme di abuso, è relativamente recente l’attenzione sociale e scientifica a questo tipo di violenza sottile, insidiosa, non manifesta, quasi invisibile. Il rapporto del 2002 della Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea come per «abuso su minore e maltrattamento debbano intendersi tutte le forme di cattiva salute fisica e/o psicologica, abuso sessuale, trascuratezza, negligenza o sfruttamento commerciale o altro che comportino un pregiudizio reale, attuale o potenziale per la salute del minore, per la sua sopravvivenza, per il suo sviluppo o per la sua dignità nell’ambito di una relazione caratterizzata da responsabilità, fiducia o potere».

Si tratta di una definizione più completa delle precedenti che supera i problemi legati alla intenzionalità o meno dei comportamenti che sono sia di tipo commissivo, di azioni concrete, che omissivo, di interventi mancati, quelli cioè concernenti la trascuratezza e la negligenza sul piano materiale ed emotivo. I dati nazionali ci riportano che sono vittime di abuso psicologico il 56% delle femmine e il 43% dei maschi, se suddivisi per età abbiamo il 57% fino ai 10 anni, il 24% tra gli 11 e i 14 anni, il 18% tra i 15 e i 18 anni. La violenza nascosta è data dalla poca attenzione che genera senso di solitudine e abbandono e da essa certi giovani si difendono con l’aggressività e i comportamenti antisociali, contribuendo a mantenere la spirale di sofferenza che avvolge la loro famiglia.