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3 ottobre

Primi tre sacerdoti del Sermig, uno è ambrosiano

Don Lorenzo Nacheli, nativo della parrocchia di San Barnaba in Gratosoglio, sarà ordinato a Torino tra i primi sacerdoti membri della Fraternità della Speranza

di Emilia FLOCCHINI

28 Settembre 2015

C’è un ambrosiano tra i primi tre membri sacerdoti della Fraternità della Speranza del Servizio Missionario Giovani (in sigla Sermig) fondato da Ernesto Olivero. Si tratta di don Lorenzo Nacheli, nato 43 anni fa a Milano, nel quartiere di Gratosoglio. Insieme a don Simone Bernardi e don Andrea Bisacchi, suoi compagni di cammino, è stato ordinato diacono presso la chiesa del Santo Volto a Torino il 15 febbraio 2015. Diventeranno sacerdoti col candidato diocesano Riccardo Florio e con Giorgio Allegri, della Fraternità monastica di Montecroce, alle 15.30 del 3 ottobre, nel Duomo torinese.

Primo dei tre figli di Calogero Nacheli e Giuseppina Schembi, don Lorenzo ha ricevuto il Battesimo e i sacramenti dell’iniziazione cristiana nella parrocchia di San Barnaba in Gratosoglio a Milano. Ha frequentato le superiori presso l’Istituto Kandinsky, nel medesimo quartiere. Un primo passo in avanti nel suo percorso è giunto quando il sacerdote dell’oratorio gli chiese di diventare responsabile di un gruppo giovanile: «Ero un ragazzo insicuro, senza grosse capacità evidenti – ricorda -, ma come potevo dirgli di no?».

Il suo ingresso nel Sermig è avvenuto nel 1996: tre anni dopo è stato inviato a San Paolo del Brasile, per avviare l’Arsenale della Speranza, che, come il primo Arsenale della Pace di Torino, accoglie migliaia di poveri: da diciannove anni a questa parte, sono state ricevute 49000 persone.

Affiancato da Simone Bernardi, Lorenzo ha poi seguito i corsi di Filosofia e Teologia, tre anni per ciascuna materia, presso il Monastero di San Benedetto (São Bento) a San Paolo, che ospita la locale Facoltà Teologica. Entrambi, come Andrea che è invece rimasto a Torino, si sono impegnati nella preghiera e nel lavoro a contatto con i poveri, secondo quanto indicato nella regola scritta dal loro fondatore. Sono rientrati in Italia nell’ottobre 2014 per l’ordinazione diaconale, prestando servizio pastorale nella parrocchia torinese di Maria Speranza Nostra, ma per discutere la tesi finale sono dovuti tornare in Brasile.

La sua vocazione al sacerdozio è quindi sorta gradualmente: «Ci siamo chiesti se ci fosse la necessità di un sacerdote “nostro”, non esterno – dichiara -. Nessuno mi sta obbligando: è un desiderio nato col tempo e io ne sono felice». Con l’ordinazione sua e dei compagni, grazie alla recente approvazione dello Statuto del Sermig da parte dell’Arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia, il quadro delle vocazioni all’interno della Fraternità della Speranza risulta completo: ne fanno infatti parte laici e laiche consacrati, ma anche coppie di sposi.

L’auspicio di don Lorenzo è che, al di là dei festeggiamenti (celebrerà la Messa nella parrocchia di San Barnaba il 1° novembre), possa venirsi a creare un ponte di bene tra il suo quartiere d’origine e il Brasile, magari grazie al Gruppo Missionario parrocchiale.