Share

Milano

Scola: «Il Signore oggi vi invita a stare, vivere e agire con Lui»

Questa mattina, in Duomo, l’Arcivescovo ha presieduto la celebrazione nella quale sono stati ordinati 22 diaconi e 7 diaconi permanenti. I diaconi diventeranno preti l’8 giugno, i diaconi permanenti conosceranno nei prossimi giorni destinazioni e incarichi

di Simona BRAMBILLA

29 Settembre 2012

Nella festa dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele il cardinale Scola ha conferito le ordinazioni diaconali a 29 ordinandi. Diciannove di loro erano giovani della diocesi, studenti di teologia presso il seminario di Venegono, il motto scelto dai candidati al sacerdozio, che li accompagnerà fino al giorno dell’ordinazione presbiterale, l’8 giugno 2013, è tratto dal Salmo 22 “Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli”. Vi erano inoltre 3 giovani candidati al presbiterato dell’Istituto Missionario del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere): un italiano, un indiano e una camerunense. Dal 1990 nella Diocesi ambrosiana sono stati ordinati 120 diaconi permanenti. A questi, oggi se ne sono aggiunti altri 7, di cui 6 sposati e padri di famiglia, di età compresa tra i 50 e i 61 anni. Li accomuna il desiderio di mettersi al servizio della Chiesa, una missione che hanno voluto riassumere nel motto “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù”.
Questa mattina il Duomo era gremito di fedeli, quasi tutti parenti degli ordinandi, che hanno seguito l’intero rito con trasporto e commozione. Durante la sua omelia, l’arcivescovo Angelo Scola ha voluto sottolineare l’importanza della missione che questi nuovi diaconi, con il sostegno delle loro famiglie, devono compiere per conto del Signore. «”O Dio, che chiami gli angeli e gli uomini a cooperare al tuo disegno di salvezza”. Le parole iniziali della preghiera dell’odierna Festa dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, ci introducono immediatamente alla verità del gesto sacramentala dell’Ordinazione diaconale – ha esordito il Cardinale -. Esso viene definito, innanzitutto, dal dato elementare ma a volte dimenticato, che è Dio a chiamare. Nessuno di noi, neppure gli stessi Arcangeli, potrebbe pensare di adempiere qualsiasi missione o ministero, se non fosse perché il Padre ci ha preceduti, ci ha chiamati e ci manda attraverso lo Spirito del Risorto vivente nella Sua Sposa, la Chiesa. Il Padre sempre di precede: non solo perché è alla nostra origine, ma ci precede in ogni istante della nostra esistenza».
L’arcivescovo Scola, prima di ascoltare le promesse dei candidati, ha ricordato loro il significato profondo del ministero: «Col termine “cooperare” ci viene indicato il nucleo stesso del ministero – ha spiegato il Cardinale, rivolgendosi direttamente ai candidati -. Esso scaturisce permanentemente dal rapporto che Cristo ha voluto istituire con ciascuno di voi carissimi ordinandi. Egli vi chiama a “co – operare”, non semplicemente a operare. Il Signore, quindi, Vi inviata a stare, vivere ed agire con Lui. È questo “con Lui” a definire la vostra persona ed il vostro ministero».
Concludendo la sua omelia, l’arcivescovo Angelo Scola, ha riecheggiato il celibato come sigillo dell’amore vero. «Cari candidati al presbiterato che oggi sarete ordinati diaconi, l’elezione che oggi la Chiesa fa delle vostre persone domanda alla vostra libertà un’altra imprescindibile condizione – ha detto il cardinale-. “Custodire per sempre l’impegno a vivere nel celibato”. In questo per sempre si trova il sigillo del vero amore. Questo dono che il Signore elargisce a ciascuno di voi è testimonianza luminosa dell’amore di Dio e della Sua potenza di compiere il desiderio del cuore dell’uomo».
L’arcivescovo Scola ha infine citato le parole di Papa Benedette XVI , il quale descrive il contenuto del motto scelto dai candidati al presbiterato, “Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli”, come un atto di testimonianza che è il solo mezzo con cui la verità dell’amore di Dio raggiunge l’uomo nella storia, invitandolo ad accogliere liberamente questa novità radicale. «Nella testimonianza Dio si espone, per così dire, al rischio della libertà dell’uomo».

 
I nomi

Diaconi diocesani
Alberti Paolo (S. Antonino mart. – Nova Milanese). Angaroni Alberto (Ss. Pietro e Paolo – Rovello Porro). Caprio Giacomo (Preziosissimo Sangue di N.S.G.C. – Milano). Cardani Stefano (Presentazione del Signore – Mesero). Castelli Cristiano (S. Marcellina e S. Giuseppe in Certosa – Milano). Clerici Emanuele (S. Nicola V. in Dergano – Milano). Colombo Mattia (Gesù Crocifisso – Ravello di Parabiago). Ferrarese Luca (S. Luigi – Busto Arsizio). Fossa Claudio (S. Zenone, Crenna di Gallarate). Franzetti Daniele (S. Fruttuoso – Monza). Fumagalli Marco (S. Michele arc. – Oreno di Vimercate). Giannuzzi Tommaso (S. Vincenzo – Brusuglio di Cormano). Manenti Marco (S. Maria della Neve – Boffalora s/Ticino). Marinoni Alessandro (S. Vittore mart. – San Vittore Olona). Negri Stefano (S. Carlo – Sirone). Pasetto Stefano (Ss. Pietro e Paolo – Samarate). Petrone Nicola (S. Zenone – Crenna di Gallarate). Tosca Andrea (S. Maria alle Grazie al Naviglio – Milano). Vassalli Simone (S.Giovanni ev. – Masate).

Diaconi del Pime
Bouba Enock, Capello Gianluca e Gosala Naresh

Diaconi permanenti
Cesare Emilio Bandera (S. Maria Maddalena in Velasca di Vimercate), Cristoforo Biffi (Madonna della Selva di Bergoro di Fagnano Olona), Nicola Carlo Grassi (Ss. Nazaro e Celso di Bareggio), Luciano Griggio (S. Maria Ausiliatrice in Ponte di Laveno), Felix Alberto Juarez (S. Martino Vescovo di Carpiano, originario del Perù), Mauro Mobiglia (S. Stefano protomartire di Taino) ed Elio Panozzo (Ss. Gervaso e Protasio di Novate Milanese).

Omelia su Radio Marconi

Radio Marconi trasmetterà in differita l'omelia dell'Arcivescovo lunedì 1 ottobre alle 19.