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Treviri, giovedì 11 agosto L’ACCOGLIENZA NELLE FAMIGLIE

5 Giugno 2008

La signora Psyklenk Resi aspetta in piedi, davanti alla stazione. Sorride e ogni tanto guarda l’orologio. Fra poco i diciotto giovani di Luino saranno qui, a Daun.

«Ospito quattro ragazzi», spiega Psyklenk, una signora alta sulla sessantina. «Staranno nelle stanze dei miei figli. Sono grandi e vivono fuori casa, ma ho pensato che anche a loro sarebbe piaciuto così». La sua casa è pronta: succo di mele e dolci non mancano. «Non ho preparato solo da mangiare. Ho cercato di preparare tanti piccoli gesti – ammette timida – per farli sentire coccolati».

Nel Decanato di Daun sono 85 le famiglie che hanno scelto di aprire la propria casa ai giovani italiani. Psyklenk Resi ha deciso per caso, quando un gruppo di bambini ha bussato alla sua porta. «A dicembre i bambini della zona vanno di casa in casa a cantare i canti natalizi», racconta. «Lo scorso Natale hanno anche chiesto ospitalità per i giovani della Giornata mondiale della Gioventù. Mi sono lasciata convincere dal loro volantino. Io in parrocchia vado solo per la Messa».

Avere quattro estranei per casa non capita tutti i giorni. Orari e abitudini saranno sconvolti dai nuovi arrivati. Eppure Psyklenk non si preoccupa dei piccoli e grandi sacrifici di questi giorni. «Cosa mi aspetto? Nulla. Spero solo che siano giornate belle. I miei figli non hanno mai partecipato a una Gmg. Ai loro tempi non c’erano queste cose. Altrimenti sarebbero partiti subito con lo zaino in spalla».

Anche padre Ludwig Gödert, il decano di Daun, appare impaziente. I suoi fedeli lavorano ormai da ottobre per organizzare l’accoglienza dei giovani della Diocesi di Milano. «I preparativi hanno coinvolto soprattutto gli adulti. Si sono mobilitati perché tutto fosse perfetto». Lo sforzo di una comunità si unisce a un desiderio. «Spero che questi giovani scoprano la fratellanza. Occorre aiutarli a trovare dei luoghi dove vivere e parlare della propria fede, senza timore. Lo Spirito santo farà il resto».