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Treviri, sabato 13 agosto LA MESSA IN CATTEDRALE

5 Giugno 2008

Siamo entrati nella Cattedrale di Treviri in fila indiana. Tanta era la gente assiepata ai lati della navata. All’interno molti giovani e qualche adulto. Non c’erano panche né inginocchiatoi. Ma tre migliaia di persone sedute per terra…

Pensavo a quanta confusione potesse esserci durante la celebrazione: il solito parlottare da un posto all’altro per dirsi “quanto dura?”. E magari qualcuno che cronometra la predica. Mi sono sbagliata. La festa c’è stata, ma il clima era un altro. Essere alla Giornata mondiale della Gioventù significa anche questo: trovarsi in una chiesa e vedere le bandiere sventolare in segno di gioia. Il vescovo Reinhard Marx ci ha dato il benvenuto e ha salutato uno per uno i paesi presenti. Di alcuni, lo devo ammettere non conoscevo neppure l’esistenza. In questi giorni sto scoprendo che la Chiesa non si limita al mio oratorio.

Qui si respira un’atmosfera universale. La bellezza della Chiesa mi sembra sia nella sua diversità. Lingua, colore, abbigliamento non fanno la differenza. Durante lo scambio della pace mi sono accorta che il ragazzo accanto a me non era italiano, ma canadese.

Nessuna differenza. Eppure di fronte a Gesù tutti silenziosi si inginocchiano. «Stiamo lanciando un ponte tra le nazioni» ha ricordato don Severino Pagani in tedesco. «L’Europa riscopre la sua fratellanza intorno a Cristo, vivo e presente».

Per le strade di Treviri la presenza di Gesù si percepisce. Me ne accorgo guardando i balli dei giovani di Taiwan: indossano i vestiti tipici. Sorridono e danzano, chiedendo a chi li osserva di ballare con loro. Poi i canti e il suono dei tamburi. La comunione parte da qui, ma non finirà con la veglia di Colonia. L’ho pensato leggendo uno dei biglietti attaccati su un cartellone nel Seminario di Treviri. «Uniamoci in Cristo per costruire un mondo migliore», l’ha scritto Alex, uno scout francese. E io sono d’accordo con lui.