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UNA MESSA PER POCHI

5 Giugno 2008

Anche il secondo giorno ci si sveglia presto, in piena filosofia Gmg: avendo tutta la vita per dormire, questi giorni vanno sfruttati appieno. Salutiamo Pamela e ci dirigiamo verso la scuola dove sono alloggiati gli altri per prendere il pullman: il programma prevede una gita a Treviri. Dopo due ore di viaggio, arriviamo alla città che diede i natali a S. Ambrogio e la visitiamo, ammirando la porta romana e, nella cattedrale, il ricchissimo reliquiario contenente la "Tunica di Gesù".

Una visita davvero breve, bisogna tornare entro le 14 a Colonia per poter ritirare pranzo e cena. Così ripartiamo in tutta fretta e riusciamo a raggiungere in tempo la Kolnarena, il palazzetto dello sport (18.000 posti) dove dovremmo ritirare il pranzo. Lì però ci accorgiamo che c’è qualcosa che non va: la distribuzione dei pasti procede a rilento, cuociono il cibo sul momento e lo distribuiscono a 80 persone alla volta, poi bisogna attendere un’ora per il turno successivo; ci sono solo due bagni accessibili, le ragazze più fortunate fanno solo un’ora di coda. In poche parole, l’organizzazione sembra impreparata all’evento. Comunque la gente mugugna poco, per lo più canta, batte le mani e continua la festa.

Il nostro gruppo riesce a pranzare alle 16, troppo tardi per pensare di poter raggiungere il Rheinenergie Stadion dove si svolge la celebrazione eucaristica di apertura presieduta dal cardinal Meisner. Facciamo comunque un tentativo in metropolitana, ma passano pochissimi treni, tutti stipati all’inverosimile. La stazione è piena di polacchi e ben presto sale alto il grido “Polska! Polska!” subito subissato da “Italia, Italia!”. La Gmg è anche questo, grida gioiose e festose di popoli differenti.

Il gruppo ripiega su una chiesa medievale sulle rive del Reno e lì, con altri italiani e un gruppo di americani, celebriamo nel nostro piccolo la messa di apertura, un po’ in inglese e un po’ in italiano. Dopo aver salutato gli amici americani, ci spostiamo su un prato in riva al fiume, dove consumiamo la cena. Quindi, breve giro nel centro della città, una birretta e ritorno a casa col treno.