Sirio 26-29 marzo 2024
Share

1 settembre

Voti per cinque suore,
a Milano una Chiesa viva

Sono Piccole Apostole di Gesù e sono africane. La loro Professione religiosa nella celebrazione presieduta alle 10 dal cardinale Angelo Scola presso la Basilica di Sant’Ambrogio

di Nino PISCHETOLA

26 Agosto 2012

La loro consacrazione perpetua renderà più viva l’immagine della Chiesa, presente in tutto il mondo. Sono infatti cinque suore africane le giovani che pronunceranno il loro sì per sempre nell’annuale celebrazione eucaristica con il rito della Professione religiosa dei Voti perpetui, presieduta dall’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, sabato 1 settembre, alle 10, presso la basilica di Sant’Ambrogio a Milano.

Si chiamano Faustine Bahayimana, Denise Barembemba, Marie Goretti Manirakiza, Concilie Nyagimana ed Esperance Nyandwi; sono tutte originarie del Burundi e appartengono a un’unica Famiglia religiosa, quella delle Piccole Apostole di Gesù, con sede ad Appiano Gentile (Co), presente nella Diocesi di Milano e nelle missioni. Per attestare la realtà internazionale di questa Congregazione, alla Presentazione dei doni sarà portato un simbolo di una terra straniera e alla Comunione verrà eseguito un canto africano.

La Comunità, che presenta oggi questo volto cosmopolita, è nata e cresciuta nella Diocesi ambrosiana. Il fondatore, don Cesare Volontè, tutt’ora vivente, è un sacerdote diocesano: seguendo l’indicazione del Beato Cardinale Schuster, che auspicava la presenza di Religiose nella Bassa milanese, ha orientato alcune giovani ad una forma di vita religiosa semplice e di condivisione. Le prime Sorelle sono originarie appunto di quella zona dove si era formata la prima comunità nell’ottobre del 1957. Dopo il Concilio Vaticano II alcune suore si sono poi aperte alla missione ad gentes, partendo per il Burundi (nel 1971), per il Nord-est del Brasile (1992), per il Nepal (2003). Oggi le Piccole Apostole di Gesù sono costituite in un Istituto religioso di diritto diocesano per approvazione definitiva del cardinale Dionigi Tettamanzi.

«Il Mistero dell’Incarnazione è fondamento dello stile di vita e di apostolato scelto dalle Sorelle – fanno sapere dalla sede di Appiano Gentile -. Esse sentono di essere chiamate ad evangelizzare i più poveri, dimorando in mezzo a loro, condividendone la vita, il lavoro, le privazioni, con una forte testimonianza di preghiera. La loro presenza religiosa, slegata da opere, valorizza le relazioni di amicizia e la carità fraterna».

Le cinque Sorelle, che esprimeranno sabato in Duomo i loro voti definitivi di professione religiosa, hanno scelto come motto “Abbiamo conosciuto l’amore di Dio” (1 Gv 4, 16), perché vogliono testimoniare, spiegano le Piccole Apostole di Gesù, «la loro riconoscenza al Signore per le grazie che ha disseminato nella loro vita, scegliendo ciò che è piccolo per fare cose grandi. Anche in terra africana il Signore sceglie le Sue Piccole Apostole ed esse sentono la gratuità di questo Amore che le ha chiamate dal loro sconosciuto villaggio africano per inviarle ad essere sue testimoni nel mondo».

La liturgia eucaristica dell’1 settembre è stata preparata con la collaborazione dell’Usmi diocesana che invita a partecipare alla celebrazione tutti gli istituti religiosi della città di Milano, in segno di vicinanza alle cinque Sorelle straniere. Ma è comunque l’intera Chiesa ambrosiana che è coinvolta perché è proprio davanti all’Arcivescovo di Milano e alla comunità cristiana diocesana che le cinque suore africane professeranno per sempre i consigli evangelici di povertà, castità, obbedienza (che costituiscono gli impegni di una vita consacrata totalmente a Dio nella Chiesa), prostrandosi a terra in segno di fede e di adorazione.