Share

Disabili e digitale

Libri aperti per chi non vede

Il progetto Lia per i ciechi che sono tra i lettori più assidui e attenti

a cura di Riccardo BENOTTI Agenzia Sir

5 Novembre 2012

Un catalogo bibliografico di almeno 3.000 titoli l’anno in formato accessibile, per consentire la lettura delle novità librarie alle persone non vedenti e ipovedenti. È il progetto Lia (Libri italiani accessibili), presentato nei giorni scorsi alla Smau di Milano e giunto alla fase finale dopo una gestazione di circa due anni. L’iniziativa è promossa dall’Associazione italiana editori (Aie) in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività culturali, l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e l’istituto Cavazza di Bologna. «Con una grande percentuale di utenti di telefonia mobile che vivono con vari tipi di disabilità e l’incremento della popolazione anziana – spiegano gli organizzatori -, lo sviluppo di applicazioni accessibili e la creazione di nuove tecnologie assistive su dispositivi digitali mobili rappresentano un’opportunità importante per gli sviluppatori, gli operatori e gli utenti». È in quest’ottica di «completa accessibilità» che nasce il sito-vetrina online del progetto Lia che, coinvolgendo tutta la filiera editoriale, darà «ai lettori non vedenti e ipovedenti la possibilità di scegliere e comprare autonomamente libri elettronici, navigando su un portale dedicato e completamente accessibile e perfezionando l’acquisto sulle librerie online aderenti».

Lettori più attenti

Per Orlando Paladino, referente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti per il progetto Lia, «il punto di forza dell’iniziativa è quello di offrire i volumi immediatamente». Da un’indagine di mercato realizzata dall’Aie con il supporto dell’Unione italiana ciechi e dell’Università degli studi di Milano Bicocca, è emerso che le persone non vedenti leggono di media un numero di libri superiore rispetto al resto della popolazione: «I ciechi sono lettori più attenti, frequenti e interessati anche alla qualità. Tutto ciò – spiega Orlando Paladino – deriva dal fatto che, quando una cosa non la si può fare, si è invogliati molto di più a farla. È una conquista continua quella di poter leggere, di poter accedere alla cultura e all’informazione». Gli sforzi del progetto Lia sono quindi concentrati a «promuovere presso tutta la filiera editoriale l’attenzione verso l’accessibilità, mettendo in atto un modello per la produzione, catalogazione e distribuzione dei titoli accessibili che mira ad integrarsi il più possibile con gli attuali flussi produttivi e distributivi della filiera editoriale tradizionale»; inoltre, sottolineano i promotori, la volontà è quella di «creare una libreria online che consenta ai non vedenti e agli ipovedenti di consultare il catalogo dei titoli accessibili e di acquistarli attraverso gli store online aderenti», garantendo che «le informazioni bibliografiche dei titoli accessibili siano presenti nelle principali librerie online, grazie all’utilizzo di specifici metadati e alla loro integrazione nel catalogo dei libri in commercio». Per rendere la fruizione più agevole, a tutti i titoli accessibili sarà assegnato un particolare bollino Lia che li renderà riconoscibili all’interno dei canali distributivi utilizzati per gli ebook.

Movimento di opinione

«Il problema principale è stato quello di rendere compatibili i diversi software utilizzati dagli editori, non accessibili con i normali sistemi utilizzati dai ciechi. Alla fine – precisa Paladino – è stato scelto il formato Epub, che consente la lettura da parte dei lettori di e-book più diffusi. Mentre una volta i sintetizzatori vocali erano arcaici e artefatti come qualità vocale, oggi la dizione risulta più scorrevole». Il progetto Lia sta fornendo a tutti gli editori interessati ad aderire all’iniziativa la formazione e il supporto necessari per la creazione di e-book che siano anche accessibili. Al contempo, sono in corso anche una serie di attività di formazione e informazione, con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti, rivolte alle persone non vedenti e ipovedenti, ai loro familiari, agli operatori, agli insegnanti di sostegno e ai tutor. Tali attività hanno come obiettivo principale quello di fornire informazioni, man mano aggiornate, utili per conoscere e approfondire le potenzialità offerte in termini di accessibilità dalle tecnologie digitali, dagli e-book e dai nuovi strumenti di lettura quali e-reader, tablet, smartphone e software di lettura. «Grazie all’impegno dell’Aie, che tiene rapporti anche con numerosi editori stranieri, l’iniziativa si va estendendo. Basti pensare – conclude Paladino – al riscontro suscitato tra gli editori americani in un recente convengo a New York o al seguito avuto al Salone del Libro di Francoforte. Il progetto sta suscitando un movimento di opinione diretto a rendere possibile questo tipo di fruizione, non soltanto in Italia».