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Non solo “bollettini”: come sono fatti, e da chi, i giornali della comunità

Parrocchie e comunicazione: qual è la situazione oggi? E le prospettive? Da un'indagine condotta tra i partecipanti al corso «Ieri bollettino parrocchiale, domani giornale della comunità», che si è svolto nelle scorse settimane a Milano, emerge che il "bollettino" non è un semplice canale informativo che si limita a raccontare la vita della comunità o a riportare gli avvisi della settimana.

5 Giugno 2008

06/05/2008

di Iris FARINA
Il “bollettino”, di cui sono dotate la maggior parte delle parrocchie, è un media con finalità pastorali, che intende aiutare i fedeli a rileggere "il mondo" alla luce dei valori cristiani. Ben il 76% delle parrocchie della diocesi di MIlano che hanno risposto al questionario la pensa così. Circa la metà di queste propone inoltre un’edizione on line per raggiungere anche chi è lontano, geograficamente e non solo.

Attraverso le varie rubriche, il parroco (nel 77% dei casi direttore del notiziario) parla ai fedeli affiancato da una redazione di cinque-sei volontari (36%) che, mensilmente (45%), mandano in stampa dal tipografo (60%) un prodotto di circa 16 pagine (54%). In alcuni casi (10%), le parrocchie sono dotate di un doppio strumento di comunicazione: il foglietto degli avvisi (con cadenza settimanale, fotocopiato o ciclostilato in proprio) e il bollettino mensile. Una tendenza diffusa soprattutto nelle popolose parrocchie dell’hinterland o nelle comunità pastorali che, probabilmente, sentono l’esigenza di personalizzare le informazioni "di servizio".

Altre parrocchie (24%) , invece, riescono a comunicare ai fedeli solo attraverso il foglietto degli avvisi, generalmente distribuito in fondo alla chiesa: questo avviene in particolare per quelle di paese o di periferia. La redazione in questi casi è costituita da 1-3 persone coordinate dal parroco.

Non tutte le parrocchie possono avvalersi di un nutrito team di operatori pastorali della comunicazione. Anche se – dicono i dati – a volte tre sole persone riescono a gestire un bollettino di 16 pagine. Le parrocchie più fortunate da questo punto di vista sono quelle della zona di Rho e di Varese, che vantano redazioni di oltre 7 volontari e nella maggior parte dei casi sono dotate anche di un sito internet (26%).

L’aggiornamento dei siti web parrocchiali invece non sembrerebbe avere tempi definiti: solo una parrocchia su 61 prevede lanci quotidiani dalla home. Altre inseriscono le news mensilmente, o quindicinalmente o, in base agli eventi o alla disponibilità degli web animator, che non sempre sono gli stessi volontari del notiziario. Positiva, e di buon auspicio, la segnalazione di una decina di siti internet "in costruzione" .