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Palinsesti

Meno spazio ai ragazzi?

La Rai ha annunciato un taglio dei programmi

di HOMO VIDENS Redazione

18 Febbraio 2010

La mobilitazione di moltissimi insegnanti, genitori ed esperti è già partita, trovando adeguata cassa di risonanza nel web. I diretti interessati hanno richiamato l’attenzione dei media, soprattutto della carta stampata, sul futuro delle loro produzioni. I vertici aziendali non hanno ancora ritrattato la decisione, anche se pare essersi aperta una fase che probabilmente consentirà di “salvare” almeno una parte dell’attuale produzione.
Chissà quale sarà il futuro dei programmi per bambini di RaiTre, dopo che il Consiglio di amministrazione della Rai ha annunciato nei giorni scorsi la decisione di toglierli dal palinsesto. Il motivo ufficialmente addotto parla di una riduzione dei costi e di numeri non lusinghieri in termini di ascolti, ma le presunte ragioni dei piani alti di viale Mazzini lasciano decisamente perplessi. Che fine faranno, dunque, trasmissioni come Fantabosco, Melevisione, Trebisonda e tutte le altre proposte rivolte a bambini e ragazzi? Non è ancora chiaro se tutti questi programmi verranno cancellati o trasferiti almeno in parte sul digitale terrestre; in quest’ultimo caso, con tutta probabilità finiranno su Rai Gulp e Yo-Yo, i due canali tematici dedicati ai bambini.
Dietro l’attuale programmazione di RaiTre per l’infanzia e l’adolescenza ci sono tutta la competenza pedagogica, l’esperienza professionale e la passione della capostruttura Mussi Bollini e del nutrito team di professionisti che da anni si impegnano insieme a lei per fornire quotidiani appuntamenti su misura per gli spettatori di più giovane età.
La Rai per il momento ha confermato che molti protagonisti diventati familiari ai nostri figli emigreranno dal palinsesto di RaiTre a quello dei canali digitali, ma preferisce non usare la parola “tagli”. A fronte della levata di scudi e della mobilitazione collettiva, si è però sentita in obbligo di diramare addirittura una nota ufficiale sull’argomento, spiegando che «la tv dei ragazzi non solo non chiude, ma con il digitale terrestre ci saranno nuovi investimenti e un’offerta più mirata e organica, proprio avvalendosi delle esperienze e delle professionalità costruite in questi anni».
Intanto si registra una notizia positiva per il Gt Ragazzi: il direttore di RaiTre Antonio Di Bella e Bianca Berlinguer – direttore del Tg3 dalla cui redazione dipende la rubrica informativa per i più giovani – si sono detti concordi nella richiesta di mantenerne la programmazione all’interno del palinsesto autunnale. Secondo quanto ha aggiunto Di Bella, il pericolo che la Rai disperda l’immenso patrimonio costituito dal lavoro di questi anni per le produzioni dedicate ai minori non c’è. Anzi, «la qualità del lavoro di Mussi Bollini è sotto gli occhi di tutti e rappresenta un patrimonio per il servizio pubblico che sarà valorizzato con ingenti investimenti aziendali».
Ce lo auguriamo dal profondo del cuore, anche se la storia recente dimostra che gli ingenti investimenti della Rai di solito vanno in tutt’altra direzione. Altrimenti si tratterebbe di una decisione fortemente penalizzante non soltanto per il giovane pubblico, ma anche per genitori, insegnanti ed educatori, che hanno avuto modo di apprezzare la qualità formativa di queste trasmissioni facendone spesso e volentieri oggetto di interventi educativi e didattici. Pretendiamo dalla Rai una scelta all’altezza della sua funzione di servizio pubblico. In fondo, abbiamo appena pagato il canone anche per questo. La mobilitazione di moltissimi insegnanti, genitori ed esperti è già partita, trovando adeguata cassa di risonanza nel web. I diretti interessati hanno richiamato l’attenzione dei media, soprattutto della carta stampata, sul futuro delle loro produzioni. I vertici aziendali non hanno ancora ritrattato la decisione, anche se pare essersi aperta una fase che probabilmente consentirà di “salvare” almeno una parte dell’attuale produzione.Chissà quale sarà il futuro dei programmi per bambini di RaiTre, dopo che il Consiglio di amministrazione della Rai ha annunciato nei giorni scorsi la decisione di toglierli dal palinsesto. Il motivo ufficialmente addotto parla di una riduzione dei costi e di numeri non lusinghieri in termini di ascolti, ma le presunte ragioni dei piani alti di viale Mazzini lasciano decisamente perplessi. Che fine faranno, dunque, trasmissioni come Fantabosco, Melevisione, Trebisonda e tutte le altre proposte rivolte a bambini e ragazzi? Non è ancora chiaro se tutti questi programmi verranno cancellati o trasferiti almeno in parte sul digitale terrestre; in quest’ultimo caso, con tutta probabilità finiranno su Rai Gulp e Yo-Yo, i due canali tematici dedicati ai bambini.Dietro l’attuale programmazione di RaiTre per l’infanzia e l’adolescenza ci sono tutta la competenza pedagogica, l’esperienza professionale e la passione della capostruttura Mussi Bollini e del nutrito team di professionisti che da anni si impegnano insieme a lei per fornire quotidiani appuntamenti su misura per gli spettatori di più giovane età.La Rai per il momento ha confermato che molti protagonisti diventati familiari ai nostri figli emigreranno dal palinsesto di RaiTre a quello dei canali digitali, ma preferisce non usare la parola “tagli”. A fronte della levata di scudi e della mobilitazione collettiva, si è però sentita in obbligo di diramare addirittura una nota ufficiale sull’argomento, spiegando che «la tv dei ragazzi non solo non chiude, ma con il digitale terrestre ci saranno nuovi investimenti e un’offerta più mirata e organica, proprio avvalendosi delle esperienze e delle professionalità costruite in questi anni».Intanto si registra una notizia positiva per il Gt Ragazzi: il direttore di RaiTre Antonio Di Bella e Bianca Berlinguer – direttore del Tg3 dalla cui redazione dipende la rubrica informativa per i più giovani – si sono detti concordi nella richiesta di mantenerne la programmazione all’interno del palinsesto autunnale. Secondo quanto ha aggiunto Di Bella, il pericolo che la Rai disperda l’immenso patrimonio costituito dal lavoro di questi anni per le produzioni dedicate ai minori non c’è. Anzi, «la qualità del lavoro di Mussi Bollini è sotto gli occhi di tutti e rappresenta un patrimonio per il servizio pubblico che sarà valorizzato con ingenti investimenti aziendali».Ce lo auguriamo dal profondo del cuore, anche se la storia recente dimostra che gli ingenti investimenti della Rai di solito vanno in tutt’altra direzione. Altrimenti si tratterebbe di una decisione fortemente penalizzante non soltanto per il giovane pubblico, ma anche per genitori, insegnanti ed educatori, che hanno avuto modo di apprezzare la qualità formativa di queste trasmissioni facendone spesso e volentieri oggetto di interventi educativi e didattici. Pretendiamo dalla Rai una scelta all’altezza della sua funzione di servizio pubblico. In fondo, abbiamo appena pagato il canone anche per questo.