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Milano capitale dell’editoria

In base ai dati della Camera di Commercio

di Cristina CONTI Redazione

13 Ottobre 2010

È Milano la capitale italiana dell’editoria. I numeri parlano chiaro: 668 imprese e una spesa per giornali e libri di 426 euro annui. Lo rileva la Camera di Commercio di Milano in base a un’elaborazione su dati Economist Intelligence Unit 2010, all’Indagine sui consumi delle famiglie milanesi 2009 e a un sondaggio realizzato attraverso Digicamere anche a Roma e Napoli. I risultati sono stati presentati nel corso di Innovation Festival Milano, l’evento europeo dell’innovazione tecnologica svoltosi la settimana scorsa nel capoluogo lombardo.
Sono oltre 32 mila le imprese italiane che si occupano di libri, giornali e carta stampata, tra attività editoriali e commerciali, per un settore sostanzialmente stabile a livello nazionale (-0,5%). A Milano le imprese sono oltre 600; seconda Roma con più di 400, seguono a distanza Torino e Napoli con oltre 100 imprese. Nel 2009 la spesa per i prodotti editoriali a Milano è stata di 426 euro annui a famiglia (184 per i libri, 203 per giornali e riviste, 40 per i testi scolastici), cifra che sale a 1.061 considerando solo gli effettivi acquirenti (389 per i libri, 373 per i giornali e 299 per i libri di scuola).
Più di una famiglia su due (54,2%) acquista giornali e riviste, il 47,2% libri e il 13,4% testi didattici. «In una società sempre più tecnologica sono sempre di più le innovazioni che nascono in settori di tradizione come quello dell’editoria – ha dichiarato Paolo Guaitamacchi, consigliere della Camera di Commercio di Milano -. È importante notare come le nuove applicazioni stiano riscontrando un grande successo nel pubblico, perché ciò dimostra che la creatività legata all’innovazione attecchisce facilmente nelle abitudini culturali e nella vita quotidiana delle persone».
Ma Milano si ferma al secondo posto per il tempo dedicato alla lettura. È di un’ora e mezza il tempo che gli italiani dedicano in media a questa attività per passatempo o per studio: ben il 46,8% riserva a tale attività meno di un’ora, mentre il 32,8% utilizza da 2 a 4 ore della giornata. Analizzando la situazione nelle tre principali città, i più “colti” sono i romani, che dedicano un’ora e quaranta alla carta stampata, contro un’ora e venticinque dei milanesi e un’ora e venti dei napoletani. È Milano la capitale italiana dell’editoria. I numeri parlano chiaro: 668 imprese e una spesa per giornali e libri di 426 euro annui. Lo rileva la Camera di Commercio di Milano in base a un’elaborazione su dati Economist Intelligence Unit 2010, all’Indagine sui consumi delle famiglie milanesi 2009 e a un sondaggio realizzato attraverso Digicamere anche a Roma e Napoli. I risultati sono stati presentati nel corso di Innovation Festival Milano, l’evento europeo dell’innovazione tecnologica svoltosi la settimana scorsa nel capoluogo lombardo.Sono oltre 32 mila le imprese italiane che si occupano di libri, giornali e carta stampata, tra attività editoriali e commerciali, per un settore sostanzialmente stabile a livello nazionale (-0,5%). A Milano le imprese sono oltre 600; seconda Roma con più di 400, seguono a distanza Torino e Napoli con oltre 100 imprese. Nel 2009 la spesa per i prodotti editoriali a Milano è stata di 426 euro annui a famiglia (184 per i libri, 203 per giornali e riviste, 40 per i testi scolastici), cifra che sale a 1.061 considerando solo gli effettivi acquirenti (389 per i libri, 373 per i giornali e 299 per i libri di scuola).Più di una famiglia su due (54,2%) acquista giornali e riviste, il 47,2% libri e il 13,4% testi didattici. «In una società sempre più tecnologica sono sempre di più le innovazioni che nascono in settori di tradizione come quello dell’editoria – ha dichiarato Paolo Guaitamacchi, consigliere della Camera di Commercio di Milano -. È importante notare come le nuove applicazioni stiano riscontrando un grande successo nel pubblico, perché ciò dimostra che la creatività legata all’innovazione attecchisce facilmente nelle abitudini culturali e nella vita quotidiana delle persone».Ma Milano si ferma al secondo posto per il tempo dedicato alla lettura. È di un’ora e mezza il tempo che gli italiani dedicano in media a questa attività per passatempo o per studio: ben il 46,8% riserva a tale attività meno di un’ora, mentre il 32,8% utilizza da 2 a 4 ore della giornata. Analizzando la situazione nelle tre principali città, i più “colti” sono i romani, che dedicano un’ora e quaranta alla carta stampata, contro un’ora e venticinque dei milanesi e un’ora e venti dei napoletani.