Sirio 26-29 marzo 2024
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4 luglio

La Casa della carità
riflette su migranti e Martini

Nel pomeriggio un momento di preghiera dedicato alle vittime del Mediterraneo e un incontro dedicato alla rilettura della Lettera pastorale “Farsi prossimo”

3 Luglio 2014
Portrait seasonal worker  ### Ritratto lavoratore stagionale

Venerdì 4 luglio, alla Casa della carità (via F. Brambilla 10, Milano), sono in programma due iniziative.

Dalle 17.45 si terrà un momento di silenzio e riflessione, preghiera e digiuno per le vittime del Mediterraneo, aperto a tutta la cittadinanza. «Quando ho letto la notizia di altre nuove vittime nel Mediterraneo – spiega il presidente della Casa della carità don Virginio Colmegna – mi è venuto spontaneo rispondere con il silenzio a questo ennesimo dramma e ai tanti altri che ogni giorno i media ci raccontano: dal conflitto in Siria a quello in Iraq, dai cristiani uccisi in Nigeria ai musulmani attaccati in Repubblica Centrafricana, fino al vento di guerra che, tristemente, in queste ultime ore soffia ancora più forte sulla terra di Israele e Palestina».

«Di fronte a fatti come questi – prosegue – credo che tutti i cittadini debbano lasciarsi interrogare, debbano trovare dei momenti di quiete in cui, a seconda del vissuto personale, riflettere, pregare o digiunare, come stanno facendo in questi primi giorni di Ramadan i nostri fratelli musulmani. L’importante non è la forma, ma la volontà di non ignorare queste tragedie, ma di farle entrare nella nostra quotidianità. Anche perché, con l’arrivo dei profughi dalla Siria nella nostra città, questo sta già accadendo».

A seguire, alle 18.30, padre Giacomo Costa, direttore di Aggiornamenti sociali e vicepresidente proprio della Fondazione dedicata al cardinale Carlo Maria Martini, condurrà un incontro dedicato alla Lettera pastorale Farsi Prossimo, rileggendolo e valorizzandone l’attualità insieme agli operatori della Casa della carità. Ripartire dalle origini per trovare nuovo slancio è lo scopo dell’incontro dedicato al documento, scritto da Martini per l’anno pastorale 1985/86 e citato nello statuto della Fondazione.

«Entrambe le iniziative sono per la Casa molto importanti. E strettamente collegate», conclude don Colmegna.