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Meic

Da Lecco un laboratorio per costruire il domani

Presentato un libro che, a partire da esperienze e riflessioni locali, si pone come contributo� per una polis capace di di guardare al futuro

Marcello VILLANI Redazione

11 Febbraio 2009

Il gruppo lecchese del Meic (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), presieduto da Lamberto Riva, ex deputato della Margherita, ha presentato il libro Idee per la città futura, progetto Camaldoli, edizione Studium di Roma. Un libro nazionale, che non verte su un progetto studiato appositamente per Lecco, ma che, inevitabilmente, la riguarda, perché per una buona parte, soprattutto nel capitolo Per una cittadinanza partecipata, Riva, il consigliere nazionale Annamaria Delitala (procuratore della Repubblica a Lecco) e il diacono Giorgio Oggioni hanno dato un contributo fondamentale.
Un contributo di idee, ma anche fattivo, nel senso che in questi due anni di gestazione del libro (che riprende l’esperienza del Codice di Camaldoli ideato per la ricostruzione morale del Paese e dedicato ai politici cristianamente ispirati nel primissimo dopoguerra), a Lecco si sono succeduti incontri, serate e convegni di grande respiro su problemi effettivi della comunità lecchese. Esperienze che sono state distillate in questo libro a beneficio di tutti e che, ora, possono servire come momento di riflessione e stimolo alla discussione per qualsiasi comunità italiana.
«Il libro – spiega Riva – è un efficace contributo per la costruzione insieme, credenti e non credenti, di una Polis migliore, di una comunità capace di guardare al futuro. La pubblicazione è frutto di studio accademico, ma anche di una fattiva partecipazione dei gruppi territoriali tra i quali il nostro». Il gruppo lecchese del Meic (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), presieduto da Lamberto Riva, ex deputato della Margherita, ha presentato il libro Idee per la città futura, progetto Camaldoli, edizione Studium di Roma. Un libro nazionale, che non verte su un progetto studiato appositamente per Lecco, ma che, inevitabilmente, la riguarda, perché per una buona parte, soprattutto nel capitolo Per una cittadinanza partecipata, Riva, il consigliere nazionale Annamaria Delitala (procuratore della Repubblica a Lecco) e il diacono Giorgio Oggioni hanno dato un contributo fondamentale.Un contributo di idee, ma anche fattivo, nel senso che in questi due anni di gestazione del libro (che riprende l’esperienza del Codice di Camaldoli ideato per la ricostruzione morale del Paese e dedicato ai politici cristianamente ispirati nel primissimo dopoguerra), a Lecco si sono succeduti incontri, serate e convegni di grande respiro su problemi effettivi della comunità lecchese. Esperienze che sono state distillate in questo libro a beneficio di tutti e che, ora, possono servire come momento di riflessione e stimolo alla discussione per qualsiasi comunità italiana.«Il libro – spiega Riva – è un efficace contributo per la costruzione insieme, credenti e non credenti, di una Polis migliore, di una comunità capace di guardare al futuro. La pubblicazione è frutto di studio accademico, ma anche di una fattiva partecipazione dei gruppi territoriali tra i quali il nostro». Dov’è l’uomo? Ma qual è il progetto che può essere sotteso, secondo il Meic, a ogni discussione sulla Lecco del futuro? «Innanzitutto anche noi dobbiamo chiederci dov’è l’uomo – spiega il prevosto monsignor Franco Cecchin, assistente spirituale del Meic -. Il modello di sviluppo tecnologico e scientifico non basta a dare un senso alla nostra vita. Si sta passando dall’uomo potens all’uomo pavidus, fino alla società odierna che ritrova il narcisus, ovvero l’uomo che gode dell’apparenza, del criterio della gradevolezza. Invece bisogna partire da un appello all’alterità, alla dignità umana che tende verso l’infinito, per costruire la nuova società, anche a Lecco».Il consigliere nazionale del Meic Delitala aggiunge, sul problema lavoro, che bisogna «smetterla con il non governo dell’economia, con la deregulation, mettendo il lavoro al centro di tutto con politiche di sostegno alle imprese per quanto riguarda le assunzioni, soprattutto di giovani. Contrasto alla precarietà, concertazione, solidarietà, riduzione degli orari di lavoro, accesso al credito sono alcuni dei tanti temi che proponiamo in questo libro». Senza dimenticare il rispetto per l’ambiente: «La convivenza sociale, economica e politica, oltre che religiosa – dice Oggioni – impone un rispetto all’aspetto naturale della nostra esistenza. Il tutto in virtù della primarietà della gestione comunitaria della vita. Per uscire dalla crisi bisognerà sempre più compenetrare le esigenze di sviluppo con quelle di limitazione».Conclude il presidente Riva: «Dobbiamo dare vita anche a Lecco a un patto di cittadinanza sociale per uscire da ogni crisi sociale. Tutti i cittadini devono essere uguali se vogliamo che possano contribuire alla costruzione della società. L’ingiustizia generazionale che sta colpendo i nostri giovani, l’immigrazione vista come invasione, la convivenza resa difficile da tante differenze, vanno combattute con un welfare di cittadinanza attiva. E Lecco potrebbe essere, ed è già nei nostri incontri e confronti locali, un laboratorio».