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Cucina

A tavola i lombardi preferiscono il take away

Un'elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del registro delle imprese

di Cristina CONTI Redazione

10 Giugno 2010

Cucinare? No, grazie. Chi vive in Lombardia preferisce mangiare piatti pronti che stare lunghe ore tra i fornelli. A dirlo è un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del registro delle imprese al primo trimestre 2009 e 2010 e su dati Istat al primo trimestre 2008 e 2009.
In un anno sono aumentate del 13,1% le imprese che producono piatti pronti, precotti e take away con circa 3.700 attività al primo trimestre 2010 e un peso del 38,6% sul totale delle attività imprenditoriali lombarde del settore alimentare. In generale tutta la produzione alimentare della regione ha avuto risultati positivi, con un incremento del 4,6% in un anno. Oggi, infatti, ci sono 9.530 imprese contro le 9.115 del 2009. E non solo. I cibi confezionati vengono preferiti anche per gli animali da compagnia: 10 le aziende specializzate per la loro alimentazione, circa un quinto italiano, concentrate a Brescia, +11% in un anno.
La palma della provincia più golosa spetta a Milano, che ha registrato un incremento del 26,7% delle attività, segue Brescia con il 14,5% in più, Bergamo con l’11,5%. Prodotti dietetici, pappe per i bebè e gelati sono in cima alle preferenze dei lombardi. Tra i settori che aumentato di più la produzione, infatti, quelli di omogeneizzati e alimenti dietetici hanno visto un +26,3%. Ma la dieta diventa anche più sana. Succhi di frutta e ortaggi sono saliti del 25%, così come la lavorazione e la conservazione di pesce, crostacei e molluschi (+21,1%). Bene anche il comparto dolciario: la produzione dei gelati (+12,5%), la pasticceria conservata, surgelata o confezionata (+12,9%). Mentre le attività legate alla produzione di birra sono aumentate dell’11,1%.
Ogni città, poi, ha la sua specializzazione. E così, per esempio, Mantova ha il primato per la lavorazione e conservazione delle patate, con il 100% del totale della Lombardia. Mentre Milano è la maggiore produttrice di pane e prodotti di pasticceria freschi (834 imprese, 27,3% del totale Lombardia) e ha il primo posto per la ristorazione e i cibi da asporto (963 attività, 26,7%). La produzione di vini da uve ha come punto di riferimento Brescia (22 imprese, 20,8%), la lavorazione delle granaglie Pavia (38, 23,5%). Cucinare? No, grazie. Chi vive in Lombardia preferisce mangiare piatti pronti che stare lunghe ore tra i fornelli. A dirlo è un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del registro delle imprese al primo trimestre 2009 e 2010 e su dati Istat al primo trimestre 2008 e 2009.In un anno sono aumentate del 13,1% le imprese che producono piatti pronti, precotti e take away con circa 3.700 attività al primo trimestre 2010 e un peso del 38,6% sul totale delle attività imprenditoriali lombarde del settore alimentare. In generale tutta la produzione alimentare della regione ha avuto risultati positivi, con un incremento del 4,6% in un anno. Oggi, infatti, ci sono 9.530 imprese contro le 9.115 del 2009. E non solo. I cibi confezionati vengono preferiti anche per gli animali da compagnia: 10 le aziende specializzate per la loro alimentazione, circa un quinto italiano, concentrate a Brescia, +11% in un anno.La palma della provincia più golosa spetta a Milano, che ha registrato un incremento del 26,7% delle attività, segue Brescia con il 14,5% in più, Bergamo con l’11,5%. Prodotti dietetici, pappe per i bebè e gelati sono in cima alle preferenze dei lombardi. Tra i settori che aumentato di più la produzione, infatti, quelli di omogeneizzati e alimenti dietetici hanno visto un +26,3%. Ma la dieta diventa anche più sana. Succhi di frutta e ortaggi sono saliti del 25%, così come la lavorazione e la conservazione di pesce, crostacei e molluschi (+21,1%). Bene anche il comparto dolciario: la produzione dei gelati (+12,5%), la pasticceria conservata, surgelata o confezionata (+12,9%). Mentre le attività legate alla produzione di birra sono aumentate dell’11,1%.Ogni città, poi, ha la sua specializzazione. E così, per esempio, Mantova ha il primato per la lavorazione e conservazione delle patate, con il 100% del totale della Lombardia. Mentre Milano è la maggiore produttrice di pane e prodotti di pasticceria freschi (834 imprese, 27,3% del totale Lombardia) e ha il primo posto per la ristorazione e i cibi da asporto (963 attività, 26,7%). La produzione di vini da uve ha come punto di riferimento Brescia (22 imprese, 20,8%), la lavorazione delle granaglie Pavia (38, 23,5%).