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Tempo libero

Ai milanesi piace spendere in cultura

Una indagine elaborata dalla Camera di commercio di Milano

di Cristina CONTI Redazione

27 Maggio 2010

Teatri, concerti e cinema. Ai milanesi piace la cultura, tanto che è al primo posto tra le spese per il loro tempo libero. A dirlo è un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese, Economist Intelligence ed Eurostat.
Nonostante la crisi, la spesa annua complessiva delle famiglie milanesi per cultura, tempo libero e giochi ammonta a quasi un miliardo di euro: il 5% delle uscite non alimentari, un costo che, in tempi difficili, spesso non è alla portata di tutte le tasche. Tra chi spende di più le coppie con figli (+31,4% rispetto alla spesa media) e le famiglie che abitano in centro (+30,7%) e hanno un reddito superiore ai 60 mila euro (+187%). Mentre tra chi spende di meno troviamo gli operai (-59,6%), chi abita in periferia (-12,9%) e chi è solo (-38,7%).
Le imprese che operano in questo campo sono cresciute dell’11,7% tra 2007 e 2008. Aumentano soprattutto i teatri e le sale da concerto (+12,8%) e le produzioni cinematografiche (+10,6%). Il settore più gettonato è quello cinematografico, con 1.065 imprese attive tra produzioni, distribuzioni e proiezioni; seguono i teatri e le sale da concerto con 53 attività, il 76,8% del corrispondente totale lombardo (il 10,8% del totale nazionale).
In media, un milanese va 1,1 volte all’anno a teatro, rispetto a una media italiana dello 0,3. Su 192 città in Europa, Milano è nella prima metà della classifica (al 59° posto). Tra le città italiane solo Padova (5a in Europa) e Firenze (28a) fanno meglio di Milano. «La cultura rappresenta un elemento decisivo per la qualità della vita di una città e di un territorio, ma anche per l’immagine complessiva – ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano -. Le attività culturali sono importanti come vera e propria “impresa”, che contribuisce a una occupazione di qualità e per l’indotto che produce, ma ancor di più la cultura è oggi un fattore decisivo nella competitività».
Un posto importante tra le voci di spesa del tempo libero milanese è poi occupato dal calcio. Basti pensare che, secondo un’elaborazione della Camera di Commercio di Monza e Brianza, sono oltre 20 mila i tifosi andati in Spagna per la finale di Champions League con amici e familiari per una breve vacanza. Un indotto per Madrid di quasi 19 milioni di euro, esclusi i biglietti, e di oltre 2,6 milioni di euro per pubblici esercizi e shopping sportivo nel capoluogo lombardo. Teatri, concerti e cinema. Ai milanesi piace la cultura, tanto che è al primo posto tra le spese per il loro tempo libero. A dirlo è un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese, Economist Intelligence ed Eurostat.Nonostante la crisi, la spesa annua complessiva delle famiglie milanesi per cultura, tempo libero e giochi ammonta a quasi un miliardo di euro: il 5% delle uscite non alimentari, un costo che, in tempi difficili, spesso non è alla portata di tutte le tasche. Tra chi spende di più le coppie con figli (+31,4% rispetto alla spesa media) e le famiglie che abitano in centro (+30,7%) e hanno un reddito superiore ai 60 mila euro (+187%). Mentre tra chi spende di meno troviamo gli operai (-59,6%), chi abita in periferia (-12,9%) e chi è solo (-38,7%).Le imprese che operano in questo campo sono cresciute dell’11,7% tra 2007 e 2008. Aumentano soprattutto i teatri e le sale da concerto (+12,8%) e le produzioni cinematografiche (+10,6%). Il settore più gettonato è quello cinematografico, con 1.065 imprese attive tra produzioni, distribuzioni e proiezioni; seguono i teatri e le sale da concerto con 53 attività, il 76,8% del corrispondente totale lombardo (il 10,8% del totale nazionale).In media, un milanese va 1,1 volte all’anno a teatro, rispetto a una media italiana dello 0,3. Su 192 città in Europa, Milano è nella prima metà della classifica (al 59° posto). Tra le città italiane solo Padova (5a in Europa) e Firenze (28a) fanno meglio di Milano. «La cultura rappresenta un elemento decisivo per la qualità della vita di una città e di un territorio, ma anche per l’immagine complessiva – ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano -. Le attività culturali sono importanti come vera e propria “impresa”, che contribuisce a una occupazione di qualità e per l’indotto che produce, ma ancor di più la cultura è oggi un fattore decisivo nella competitività».Un posto importante tra le voci di spesa del tempo libero milanese è poi occupato dal calcio. Basti pensare che, secondo un’elaborazione della Camera di Commercio di Monza e Brianza, sono oltre 20 mila i tifosi andati in Spagna per la finale di Champions League con amici e familiari per una breve vacanza. Un indotto per Madrid di quasi 19 milioni di euro, esclusi i biglietti, e di oltre 2,6 milioni di euro per pubblici esercizi e shopping sportivo nel capoluogo lombardo.