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Fino all’1 ottobre

Progetto Arca: tagli di capelli gratuiti per 100 senza dimora

Grazie ai parrucchieri di Professional By Fama, la Casa del Volontariato diventa un temporary salone di bellezza dedicato agli ospiti accolti dalla Fondazione

28 Settembre 2021

La Casa del Volontariato di Progetto Arca, in via Sammartini 106 a Milano, trasformata in un temporary store dedicato alla bellezza per le persone senza dimora ospiti delle strutture di accoglienza che la Fondazione gestisce in città.

Sedute lavatesta, poltrone, specchi e tutti gli attrezzi e i prodotti del mestiere sono presenti nello spazio per ricostruire un vero e proprio salone di bellezza dove ogni giorno vengono regalati 20 tagli di capelli a uomini e donne in difficoltà. I parrucchieri appartengono all’azienda bergamasca di prodotti per capelli Professional By Fama, che mette a disposizione tempo e competenza fino a venerdì 1 ottobre, donando così tagli e tinte a 100 persone senza dimora. Alla fine di ogni trattamento, ogni “cliente” viene accompagnato dai volontari di Progetto Arca al corner allestito per l’occasione dove poter scegliere accessori e abiti nuovi da indossare.

Venendo a conoscenza della storia di Emilio – ospite di Progetto Arca ed ex parrucchiere talentuoso, la cui carriera si è bruscamente interrotta cinque anni fa per un problema di salute – l’azienda ha deciso di festeggiare con questa iniziativa i suoi 40 anni, «non facendoci un regalo, ma facendolo a qualcuno», spiega il Ceo Simone Cavalli. Inoltre l’azienda ha offerto a Emilio un’occasione professionale, contribuendo con prodotti e materiali specializzati a sostenere la riapertura della sua attività in uno spazio gestito insieme a Progetto Arca. Ancora Cavalli: «Ci ha convinti la sua immensa passione e la voglia di rimettersi in gioco. Vorremmo aiutare Emilio a tornare a fare il lavoro che tanto ama».

Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca, sottolinea: «Prendersi cura di sé è fondamentale e lo è ancora di più quando si sta attraversando un momento di difficoltà. Siamo casse di risonanze: se percepiamo il bello, risuoneremo bellezza. E la bellezza accende il cambiamento».