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Mons. Giovanni Fontana

3 Giugno 2015

L’1 giugno è deceduto mons. Giovanni Fontana.

Nato ad Appiano Gentile (Co) il 30 luglio 1925.

Ordinato sacerdote nel Duomo di Milano il 22 maggio1948.

Dal 1999 Cappellano di Sua Santità.

– Dal 1948 al 1951 Vicario parrocchiale a Uboldo.

– Dal 1951 al 1953 ha svolto il ministero ad Appiano Gentile.

– Dal 1953 al 1993 Direttore spirituale Collegio E. De Amicis a Cantù, poi ivi residente fino al 1994.

– Dal 1994 al 2013 Residente a Cantù – Santi Pietro e Paolo.

– Dal 2013 Residente ad Appiano Gentile – S. Stefano.

Lettera dell’Arcivescovo ai fedeli della parrocchia
S. Stefano di Appiano Gentile

Carissimi fedeli, partecipo con viva commozione al vostro cordoglio per la morte di Mons. Giovanni Fontana e mi unisco a tutti voi nell’elevare la preghiera cristiana di suffragio. Proprio in codesta parrocchia, in cui era nato e aveva sentito sbocciare in sé la vocazione al ministero presbiterale, don Gianni – ormai consumato dalla malattia – ha concluso il suo lungo, fecondo cammino terreno. Vogliamo insieme ringraziarlo per la sua preziosa testimonianza di fedeltà al Vangelo, ripercorrendo brevemente le principali tappe della sua esistenza, tutta donata a servizio della nostra Chiesa Ambrosiana. Ordinato nel 1948, dopo i primi incarichi a Uboldo e ad Appiano Gentile, don Gianni divenne direttore spirituale e insegnante presso il Collegio Arcivescovile “Edmondo De Amicis” in Cantù, dove rimase per più di quarant’anni. La sua personalità aperta, solare, il suo sincero appassionarsi ai diversi tesori della cultura, lo resero un importante punto di riferimento per molti ragazzi e giovani che frequentavano la scuola e avevano l’opportunità di confrontarsi con lui. Nel 1994, rimesso il mandato per raggiunti limiti di età, continuò a risiedere in Vighizzolo di Cantù, mettendosi a disposizione presso la comunità dei Santi Pietro e Paolo: si dedicò al servizio del confessionale, all’animazione dei corsi in preparazione al matrimonio e, soprattutto, a visitare frequentemente gli ammalati. Le persone sofferenti hanno infatti sempre occupato un posto particolare nel suo cuore di sacerdote: personalmente colpito da tubercolosi, già in gioventù egli aveva fatto voto alla Madonna di Lourdes di portarle ogni anno in pellegrinaggio gli infermi, qualora fosse guarito; ottenuta tale grazia, fondò l’Associazione “Amici di Lourdes”, che seguì fino a che le forze lo sostennero. Alla potente e tenera intercessione della Beata Vergine Immacolata e all’abbraccio misericordioso del Padre affidiamo dunque ora don Gianni, chiedendogli di continuare a vegliare su di noi, sulle nostre famiglie e sulle nostre comunità. Con affetto, invoco su tutti voi la benedizione del Signore.