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Progetto

A Monza società sportive “in rete”

Da don Alessio Albertini la proposta di coinvolgere associazioni attive nei diversi oratori del capoluogo brianzolo in momenti di riflessione e iniziative comuni

di Mauro COLOMBO

1 Dicembre 2011

A Monza sta nascendo un interessante progetto di sinergia tra alcune società sportive attive nei diversi oratori del capoluogo brianzolo. Promotore è don Alessio Albertini, responsabile della Commissione diocesana sport. «Nell’ambito della mia attività – spiega – ho potuto constatare significative convergenze ideali e operative tra queste società e allora è venuto naturale proporre di metterle “in rete”». Le società coinvolte sono l’Ascot Triante, la Juvenilia, l’Aso San Rocco, la Plurisportiva Baita, il Gso Regina Pacis e la Gerardiana. L’obiettivo è quello di creare momenti e iniziative comuni. «Pur mantenendo la propria peculiarità e autonomia d’azione – precisa don Albertini -, ogni singola realtà può concorrere a costruire percorsi condivisi, che coinvolgano un maggior numero di persone e per questo risultino più significativi. Per esempio, invece che programmare sporadiche serate di riflessione in varie sedi, si può pensare a un itinerario comune e globale».

Si partire da un approfondimento collettivo sulla figura dell’allenatore. «Sarà al centro del primo incontro – conferma don Albertini -, in programma il 23 gennaio a Triante sul tema “Mission Possible, allenare: una chiamata educativa”. Vogliamo mettere a fuoco il profilo dell’allenatore in un’ottica più ampia di quella prettamente agonistica, che investe pienamente la sfera educativa. Questo perché spesso, in oratorio, il suo ruolo educativo non viene riconosciuto al pari di quello tecnico. Talvolta è lo stesso allenatore a non “vedersi” in questi panni e a rimanere estraneo alle altre iniziative in programma. Invece bisogna capire e far capire che il suo è un servizio educativo a tutti gli effetti». Riflessione che poi proseguirà nel ciclo di tre incontri formativi proposti a tutti gli allenatori in febbraio (uno si svolgerà a Besana) e in un ulteriore appuntamento primaverile.

Positive le reazioni delle società. «Ho incontrato dirigenti estremamente disponibili – rileva don Alessio -, perché in questa proposta hanno visto, da parte del mondo ecclesiale, una forma di attenzione e di valorizzazione del loro lavoro. Trattandosi poi di persone già impegnate e inserite nella comunità cristiana, hanno espresso il desiderio che, attraverso questo progetto, anche i loro collaboratori – compresi quelli magari “sulla soglia” – possano partecipare al cammino delle rispettive parrocchie od oratori».

Quello di Monza ha la valenza di “progetto-pilota”. «C’è la volontà di promuovere in tutta la Diocesi l’idea che ci sono ambiti e attività in cui si può “lavorare insieme” e con migliori risultati», sottolinea don Albertini. E il discorso, partendo dallo sport, potrebbe allargarsi ad altri settori, nel contesto recentemente rinnovato della Pastorale giovanile diocesana… «Senza dubbio. Lo sport non deve restare un mondo a sé, ma entrare a far sempre più parte della Pastorale, per la sua capacità di avvicinare anche la scuola e la famiglia, e pure per la sua valenza intrinsecamente “missionaria”, intesa nel senso di offrire opportunità di incontro».