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21-25 ottobre

Ambrosiani in Terra Santa per la pace

Una delegazione diocesana parteciperà ai JPII Games. Don Alessio Albertini: «Un segno di speranza per una terra tanto significativa e così martoriata»

di Mauro COLOMBO

18 Ottobre 2011

Anche una delegazione ambrosiana forte di una trentina di componenti (è una delle più numerose) si recherà nei prossimi giorni in Terra Santa per partecipare ai JPII Games – Pilgrims of Peace, in programma dal 21 al 25 ottobre sotto l’egida del Pontificio Consiglio per i Laici, del Coni, del Csi e dell’Ufficio per la Pastorale del Tempo libero, turismo e sport della Cei. Un evento che da otto anni vede la partecipazione di pellegrini, sportivi, campioni dello sport e gente comune, e il coinvolgimento di associazioni di volontariato italiane e internazionali impegnate in Terra Santa.

L’iniziativa culminerà il 22 ottobre, memoria liturgica del Beato Giovanni Paolo II e anniversario dell’inizio del suo Papato, nella corsa non competitiva Betlemme-Gerusalemme, lungo i 12 km che separano le due città passando per il check-point. Tra gli altri avvenimenti, un triangolare di calcio sul piazzale del check-point tra rappresentanti della Lega Pro, dell’Associazione Italiana Calciatori e un gruppo sportivo palestinese.

«Il nostro è un piccolo segno di speranza per una terra che la speranza, grazie a Gesù Cristo, l’ha regalata a tutto il mondo – sottolinea don Alessio Albertini, responsabile della Commissione diocesana sport, che guiderà il gruppo ambrosiano -. Un luogo tanto significativo, ma anche così martoriato: le porte, invece che permettere il passaggio, sono divenute barriere di sicurezza; la terra, invece che essere condivisa, è contesa; le pietre, che solitamente parlano di Dio, sono diventate strumenti di offesa. Alcuni valori consoni allo sport, come la tolleranza, la condivisione, il rispetto dell’altro, possono essere profeticamente dei segni di speranza per la Terra Santa».

E la partecipazione ambrosiana?
In queste occasioni lo sport rappresenta anche una grande opportunità di aprire i nostri orizzonti. Avendo partecipato personalmente ai JPII Games negli anni scorsi, ho voluto cogliere l’occasione di proporla alla Diocesi. Sarà un momento di sport, un’esperienza di fede sui Luoghi Santi e uno scambio di vita con le persone che incontreremo.

C’è un “ponte” ideale tra i JPII Games e il meeting per la pace che Benedetto XVI ha convocato ad Assisi nei giorni seguenti?
Sicuramente. Tutto ciò che aiuta il dialogo fa parte del progetto evangelico e quindi può legarsi a quella speranza di pace che sarà espressa ad Assisi dal Papa e dai rappresentanti delle altre religioni.

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