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Vaticano

Clericus Cup, giocare per credere

Questo lo slogan della sesta edizione del campionato di calcio per preti e seminaristi di tutto il mondo, che scatta in questo fine settimana

di Virginia BRAMBILLA

2 Marzo 2012

Torna in campo il torneo che coniuga sport e spiritualità. Si gioca infatti in questo fine settimana la prima giornata della sesta edizione della Clericus Cup, il campionato di calcio per preti e seminaristi di tutto il mondo organizzato da Centro Sportivo Italiano con il patrocinio dell’Ufficio Sport della Cei e del Pontificio collegio per la cultura.

Le squadre si stanno allenando nel segno di uno slogan che promette molto: “Giocare per credere”, sulla scorta dell’Anno della Fede indetto da Benedetto XVI. Tante le novità di questa edizione, a cominciare da due new entry: il debutto dell’Istituto San Pietro di Viterbo con i religiosi della Tuscia capitanati dal boliviano Marcelo Siles, che schierano diciotto elementi dello Zambia, e i religiosi della Congregazione del Verbo Incarnato, dove studiano molti giovani argentini finalisti un anno fa con la maglia dell’Angelicum e quest’anno in campo in rappresentanza del seminario San Vitaliano di Montefiascone. Partita d’esordio sarà Argentina-Brasile, che coinvolgerà l’attesissimo Collegio Pio Brasiliano.

Un campionato che negli anni – come ha precisato monsignor Claudio Paganini, presidente della Clericus Cup in occasione dell’incontro con la stampa nell’Università Gregoriana, vincitrice della passata edizione – «ha entusiasmato e contagiato anche grandi campioni del calcio che conta». «La Clericus Cup 2012 avrà su tutte le maglie dei partecipanti lo slogan “Giocare per credere” – ha dichiarato il sacerdote bresciano -. Un modo per evidenziare quanto il gioco possa essere uno strumento in intima connessione con la fede. L’uomo, attraverso il gioco, scopre la sua vera natura e le ricchezze che possiede; può creare comunione, rapporti con gli altri e con Dio stesso».

Il presidente del Centro Sportivo Italiano Massimo Achini ha ricondotto il torneo in linea con la mission del Csi. «Il Csi è da sempre al servizio della Chiesa, ed è sicuramente oggi una delle più belle testimonianze di come lo sport sia di casa nella Chiesa – ha aggiunto -. La Clericus Cup è una volta ancora una grande occasione per accendere i riflettori sullo straordinario fenomeno dello sport in oratorio e sull’impegno e sulla fiducia della Chiesa nei confronti delle valenze educative della pratica sportiva».

In campo ci saranno 351 giocatori in rappresentanza di 71 Nazioni. Italia, Brasile e Messico, con 27, 25 e 23 giocatori iscritti, si aggiudicano la palma di Paesi più rappresentati. Folte le presenze per giocatori di Nigeria e Colombia (21 giocatori a testa). Cinque i continenti rappresentati, con rappresentanti anche di Australia, Papua Nuova Guinea, Norvegia, Scozia, Egitto, Panama, Laos, Siria, Timor Est e Trinidad & Tobago.

Nella sesta edizione del torneo ad undici, la formula sarà assai vicina alla Champions League: quattro gironi da quattro squadre con le prime due classificate del girone che si qualificano per le fasi successive. Sorteggio successivo e appuntamento poi fissato a sabato 21 aprile per i quarti di finale, al 28 aprile per le semifinali e a sabato 12 maggio per la finale.Il sorteggio, effettuato nella sede romana, ha riproposto per il fischio d’inizio le due finaliste della scorsa edizione. Sabato 3 marzo in programma anche la rivincita delle due finalissime 2009 e 2010, Redemptoris Mater- North American Martyrs, e il derby del Santo d’Ippona, fra Agostiniani Scalzi (al debutto nel torneo) e Agostiniani-Guanelliani.

Sarà possibile seguire le partite anche collegandosi alla rete all’indirizzo: www.clericuscup.it