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Calcio

Un Mundial alla playstation

Un imprenditore lombardo, sei consolle e un sogno: un torneo mondiale "virtuale". E si sta realizzando

Carlo ROSSI Redazione

1 Luglio 2009

Ha già avuto 40 richieste di affiliazione provenienti da mezza Italia: Pescara, Brescia, Novara, Alessandria, Torino, Reggio Emilia. Ma anche dalla Svizzera (Lugano, Locarno e Bellinzona) e primi contatti sono stati avviati in Brasile e Argentina. L’idea di una Federazione gioco calcio virtuale, lanciata all’inizio del 2009, si sta allargando a macchia d’olio; tanto che dal progetto iniziale (una Federazione nazionale) si sta già pensando a una sorta di Lega internazionale, con tanto di coppe e campionati suddivisi in categorie.
Il promotore è Marzio Buscaglia, 42 anni, imprenditore originario di Parabiago (Milano). L’idea è nata circa due anni fa da lui e da due suoi compagni di gioco di playstation, Umile Simonetti e Riccardo Martignoni: «Chi gioca con costanza e passione sa che, prima o poi, giocare sempre con le stesse persone diventa noioso e ripetitivo. Tecnica e tattica di gioco dell’avversario si imparano a memoria». I tre fanno due conti e decidono di aprire un’area dove potersi ritrovare con altri appassionati di calcio virtuale. A gennaio, in via Matteotti a Parabiago, apre il primo “Play Club Italia”. Si tratta di un’associazione in cui gli amanti della playstation possono sfidarsi tra loro a colpi di joypad in quello che è il gioco del calcio più realistico in commercio: Pro Evolution Soccer 2009 (Pes). Cento metri quadrati di area, sei postazioni one to one. Associarsi costa 25 euro mensili (15 se ci si presenta con un amico, 10 se si è studenti). La quota permette di usufruire degli spazi dell’associazione tutti i giorni, 24 ore su 24. In tre mesi s’iscrivono 150 persone.
Play Club Italia ha le carte in regola per riuscire a fare quello che nessuno, oggi, è ancora riuscito a mettere nero su bianco: una Figc virtuale. Secondo i dati di Sony Italia, nel 2008 sono stati raggiunti i deci milioni di pezzi venduti sul territorio. «Un bacino di utenti pazzesco», dice Buscaglia. Le prime richieste di affiliazione arrivano da Lugano. Poi, da Seregno a Cagliari, passando per Torino, altri appassionati ordinano il materiale necessario, individuando le aree e inviando le pratiche per aderire al progetto. Cinquanta euro mensili per ogni consolle installata e nessun altro onere per la gestione dell’associazione. Oggi il Play Club Italia sta valutando circa 40 richieste nazionali e alcune provenienti dal Sud America. E, a ben guardare, l’organizzazione di una Federazione internazionale del gioco del calcio virtuale non è così remota…
Il regolamento è stato studiato nei dettagli: «I tornei si terranno via web – spiega Buscaglia -. Ogni sede associativa dovrà mettere a disposizione un arbitro che garantisca per i suoi giocatori. Se un giocatore commette scorrettezze (come bloccare una partita appositamente mettendo in pausa il gioco, ndr), l’arbitro squalificherà il giocatore». Ci sarà un consiglio associativo, eletto da tutti i soci, che prenderà le decisioni come in una vera Federazione. Ma questo è il futuro. Ha già avuto 40 richieste di affiliazione provenienti da mezza Italia: Pescara, Brescia, Novara, Alessandria, Torino, Reggio Emilia. Ma anche dalla Svizzera (Lugano, Locarno e Bellinzona) e primi contatti sono stati avviati in Brasile e Argentina. L’idea di una Federazione gioco calcio virtuale, lanciata all’inizio del 2009, si sta allargando a macchia d’olio; tanto che dal progetto iniziale (una Federazione nazionale) si sta già pensando a una sorta di Lega internazionale, con tanto di coppe e campionati suddivisi in categorie.Il promotore è Marzio Buscaglia, 42 anni, imprenditore originario di Parabiago (Milano). L’idea è nata circa due anni fa da lui e da due suoi compagni di gioco di playstation, Umile Simonetti e Riccardo Martignoni: «Chi gioca con costanza e passione sa che, prima o poi, giocare sempre con le stesse persone diventa noioso e ripetitivo. Tecnica e tattica di gioco dell’avversario si imparano a memoria». I tre fanno due conti e decidono di aprire un’area dove potersi ritrovare con altri appassionati di calcio virtuale. A gennaio, in via Matteotti a Parabiago, apre il primo “Play Club Italia”. Si tratta di un’associazione in cui gli amanti della playstation possono sfidarsi tra loro a colpi di joypad in quello che è il gioco del calcio più realistico in commercio: Pro Evolution Soccer 2009 (Pes). Cento metri quadrati di area, sei postazioni one to one. Associarsi costa 25 euro mensili (15 se ci si presenta con un amico, 10 se si è studenti). La quota permette di usufruire degli spazi dell’associazione tutti i giorni, 24 ore su 24. In tre mesi s’iscrivono 150 persone.Play Club Italia ha le carte in regola per riuscire a fare quello che nessuno, oggi, è ancora riuscito a mettere nero su bianco: una Figc virtuale. Secondo i dati di Sony Italia, nel 2008 sono stati raggiunti i deci milioni di pezzi venduti sul territorio. «Un bacino di utenti pazzesco», dice Buscaglia. Le prime richieste di affiliazione arrivano da Lugano. Poi, da Seregno a Cagliari, passando per Torino, altri appassionati ordinano il materiale necessario, individuando le aree e inviando le pratiche per aderire al progetto. Cinquanta euro mensili per ogni consolle installata e nessun altro onere per la gestione dell’associazione. Oggi il Play Club Italia sta valutando circa 40 richieste nazionali e alcune provenienti dal Sud America. E, a ben guardare, l’organizzazione di una Federazione internazionale del gioco del calcio virtuale non è così remota…Il regolamento è stato studiato nei dettagli: «I tornei si terranno via web – spiega Buscaglia -. Ogni sede associativa dovrà mettere a disposizione un arbitro che garantisca per i suoi giocatori. Se un giocatore commette scorrettezze (come bloccare una partita appositamente mettendo in pausa il gioco, ndr), l’arbitro squalificherà il giocatore». Ci sarà un consiglio associativo, eletto da tutti i soci, che prenderà le decisioni come in una vera Federazione. Ma questo è il futuro.