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Aiutiamo un triathleta non vedente a realizzare il suo desiderio IRONMAN, IL SOGNO DELLE HAWAII

Alberto Ceriani, triathleta milanese non vedente, è stato invitato alla prova mondiale del 21 ottobre. Ma la trasferta costa e lui chiede un contributo...

5 Giugno 2008

Il 36enne milanese Alberto Ceriani pratica da due anni lo sport
dei cosiddetti “uomini di ferro” che prevede, nella stessa giornata,
nuotare nell’oceano, pedalare per 180 km e correre la maratona
(accompagnato dalla guida Claudio Pellegri impiega circa 14 ore).
Primo atleta diversamente abile, è stato invitato a partecipare
alla prova di livello mondiale in programma il 21 ottobre a Kona.
Ma la trasferta costa… Chiede un contributo. Ecco la sua lettera

Mi chiamo Alberto Ceriani, ho 36 anni, vivo e lavoro a Milano.
Da dieci anni sono un atleta non vedente: pratico atletica leggera da quattro anni e triathlon da due.

Avrei un progetto: partecipare a una manifestazione di livello mondiale per atleti normodotati e, per la prossima edizione, aperta ad atleti diversamente abili.

Si tratta dell’Ironman delle Hawaii (Kona), che si disputerà il prossimo 21 ottobre. Una manifestazione unica, di sicura risonanza mondiale, trasmessa, sia pure in sintesi, da moltissime tv, tra cui Rai e Sky.

Alla competizione, atto conclusivo della stagione (una specie di finale mondiale), prendono parte atleti provenienti da tutto il mondo, che nel corso dell’anno hanno partecipato a gare del circuito ottenuto la qualificazione. Nel mio caso, ovviamente, si tratta di una partecipazione a invito.

La gara consiste nel nuotare per 3800 metri nell’oceano, pedalare per 180 km e, infine, correre la maratona (42,195 km): nel mio caso, il tutto dovrebbe durare circa 14 ore.

Per riuscirci sarò affiancato dalla mia guida, Claudio Pellegri, di Como, con il quale da due stagioni gareggio in Italia su varie distanze. Con lui prenderò parte anche all’Ironman di Klagenfurt (Austria), il prossimo 16 luglio.

Questa la tecnica che adotteremo: nella frazione di nuoto la mia guida mi precederà e io sarò in contatto con lui mediante una corda lunga circa 2 metri legata alla vita; nella frazione ciclistica useremo il tandem; nella frazione podistica sarò in contatto con la mia guida con un cordino di circa 30 cm legato al polso.

In Italia sono stato il primo a esordire in un triathlon su distanza olimpica in acque libere. Attualmente non risultano partecipazioni di altri atleti non vedenti a questo genere di manifestazioni.
Oltre alla soddisfazione personale, vorrei essere artefice di un forte messaggio, carico di forza di volontà.

Questo mio progetto, purtroppo, ha spese elevate: tra viaggio, iscrizione alla gara, soggiorno e pernottamenti, si aggirano intorno ai 3000 euro per persona.

Con questa lettera non chiedo certo di coprire l’intero costo, ma un contributo per renderne possibile la realizzazione.

Come ricambiare chi generosamente fosse disposto ad aiutarmi? Non posso offrire molto più di un “grazie” di cuore, ma farò di tutto per rendere visibile questa generosità nelle occasioni che mi si presenteranno: interviste e riprese televisive, articoli su giornali e quant’altro.

Ringrazio tutti per l’attenzione.
I miei più cordiali saluti.

Alberto Ceriani
(si ringrazia per la collaborazione Silla Gambardella)